L'ITALIA VISTA DAGLI STRANIERI..

venerdì 22 maggio 2009

Lavoro: rischiano gli stranieri

Lavoro: rischiano gli stranieri
Uil, nel 2009 saranno tuttavia 58 mila i nuovi assunti
(ANSA)- ROMA, 19 MAG - Quest'anno circa 142 mila cittadini stranieri, pari al 7,5% dell'intera forza lavoro straniera, sono potenzialmente a rischio lavoro. Lo stima la Uil nello studio ''I cittadini immigrati, la crisi ed il lavoro'', in cui si evidenzia che 38 mila lavoratori stranieri potrebbero perdere, come molti italiani, il posto di lavoro a causa della crisi. Secondo la ricerca, che elabora i dati al primo gennaio 2009, si stima inoltre che nel 2009 saranno quasi 58 mila i lavoratori stranieri assunti.

fonte : http://www.ansa.it/
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mercoledì 13 maggio 2009

L’odio ai migranti nell’interesse della mafia

L’odio ai migranti nell’interesse della mafia

E’ mostruosa la strategia di Berlusconi, che indica come criminali proprio i migranti che sono le vittime delle organizzazioni mafiose associate di qua e di là del mare. Nei vistosi legami di Berlusconi con la mafia, questo scambio delle vittime coi carnefici risulta a maggior ragione cinico e crudele e crea un messaggio menzognero e fuorviante che fa il gioco della Lega e apre una caccia alle streghe di stampo nazista.

Il fascismo in parte oscurò i gruppi mafiosi, ma gli americani, dallo sbarco in Sicilia in poi, usarono proprio la mafia restituendole l’antico potere, mettendola a capo dell’amministrazione siciliane e ottenendo per i maggiori mafiosi siciliani un’amnistia generalizzata.

Ora Berlusconi strumentalizza i disgraziati migranti che arrivano coi barconi presentandoli come una valanga di criminali e tentando di annientare la pietà che si deve ai più infelici della Terra.

Si ripete il grande inganno nazista che demonizzò gli ebrei. La verità è rovesciata. Le vittime devono apparire colpevoli e pericolose agli occhi della gente, attraverso il seme dell’odio sociale.

Nelle parole spietate e menzognere di Berlusconi si crea un grande inganno mediatico che denigra questi poveretti spesso ridotti a schiavi identificandoli proprio con gli schiavisti che li sfruttano, mentre i loro persecutori godono di protezione pubblica.

Roberto Saviano ricorda che le uniche due rivolte nel sud contro la mafia di questi anni si devono proprio agli africani che hanno riempito le strade da soli contro i capibastoni che li trattano come bestie nell’indifferenza delle autorità civili, a Castevolturno, quando la camorra massacra 6 lavoratori africani, tutti giovanissimi, il più vecchio aveva 30 anni, poi a Rosario (RC) dove la camorra fattura coi raccolti agricoli cifre da PIL nazionale. E’ allora che centinaia di neri scendono in strada contro la mafia e chiedono protezione a uno Stato che sembra assente o corrotto anch’esso e che quegli sfruttatori li protegge e tiene liberi, adesso anche con la collusione anche della Lega.

Come nel sistema orwelliano o in quello nazista, Berlusconi rovescia ogni verità, pretende che noi crediamo all’inverosimile e usa l’arma dell’odio dell’uomo contro l’uomo come i peggiori regimi della storia.

Il paradosso massimo è la Lega che, dopo aver iniziato con una campagna contro i meridionali, ora ai mafiosi si associa proprio per una strategia di potere che niente ha più a che fare con la difesa del territorio locale. Se il suo massimo fine col federalismo è fare di ogni regione una similcopia della Sicilia, allora la sua degenerazione ha toccato i gradini più bassi della viltà e del mercimonio del potere.

E ora l’estremo oltraggio alla verità: i migranti presentati come organizzazione mafiosa. La beffa finale: lo scambio delle vittime coi carnefici per istigare l’odio sociale.

Eppure quei migranti che si ribellano chiedendo diritti non lo fanno solo per sé, ma per tutti quei milioni di siciliani e di italiani che hanno venduto la loro dignità accettando la mafia come sistema di governo, che hanno dimenticato che sull’odio sociale e sull’omertà di fronte ai delitti si costruisce la rovina di uno stato, la distruzione di noi tutti.

Dice Saviano che non esiste alcun potere in questo flusso enorme di migranti che non sia prodotto e voluto dalla criminalità nostrana ma attaccare l’ultimo e disgraziato anello di questa catena lasciando indisturbato mandanti e profittatori è peggio che non far nulla, significa ordine un pesante inganno che con l’alibi di difendere un paese lo consegna in realtà nelle mani dei suoi aguzzini.

Saviano: “La mafia ucraina monopolizza il mercato delle badanti e degli operai edili, i nigeriani della prostituzione e della distribuzione della coca, i bulgari dell’eroina, i furti di auto di romeni e moldavi. Ma questi sono una parte minuscola delle loro comunità e sono allevate dalla criminalità italiana. Nessuna di queste organizzazioni vive senza il consenso e l’alleanza delle mafie italiane. Nessuna vivrebbe una sola ora senza l’alleanza con i gruppi italiani."

Avere un atteggiamento di chiusura e criminalizzazione aiuta le organizzazioni mafiose perché si costringe ogni migrante a relazionarsi alle mafie se da loro soltanto dipendono i documenti, le abitazioni, persino gli annunci sui giornali e l’assistenza legale.”

masadaweb.org
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Gli albanesi si danno alla politica

Leggete questo articolo, ma cosa sta succedendo in Italia.
La lega che punta sugli stranieri,infatti una cittadina di origine albanese ,oramai cittadina italiana sarà candidata a consigliera comunale per il Carroccio alle prossime elezioni.
Cos'hanno in Comune il nord'est e l'Albania ?
A dir la verità l'Albania ed nord-est Italia hanno moltissimo in comune.
Molte popolazioni emigrarono dall'Albania già 5 secoli fà e si insediarono nella parte nord'est fuggiti durantel'invasione dei turchi e poi moltissimi albanesi scesero giù nell'Italia Meridionale per stare piu vicino (via aerea) all'Albania.
La domanda è se anche in Albania ci sono i razzisti come in Italia ?
Oppure gli immigrati si dimenticano del loro passato e adesso giudicano gli irregolari ?
Certo io la vedo benissimo una donna straniera in politica sarà molto in gamba peccato che debba essere con la Lega Nord.



Ecco l'articolo

Sono albanese e corro con la Lega Nord
Viene da Durazzo Entela Metani, candidata a consigliera comunale per il Carroccio alle prossime elezioni. Una storia molto italiana (pardon, padana) di integrazione familiare

La Lega Nord non smette di presentare i candidati che non ti aspetti, che sia per il posto di sindaco (vedi Viggiù) o, più modestamente, per rimpolpare una lista locale "di bandiera". È il caso di Golasecca, dove nella lista targata Carroccio compare un nome che suona poco lumbard: Entela Metani. La 35enne è originaria di Durazzo, ma non più straniera: da giugno scorso è felicemente cittadina italiana. In lista compare insieme all'ingegner Gianantonio Calderara, consigliere comunale già candidato sindaco nel 2004, e a sua moglie Fanny (Francesca De Paoli), presso la cui abitazione vive da molti anni. Si tratta di amici di vecchia data di quel Bruno Specchiarelli, assessore provinciale all'agricoltura, cui la Lega ha affidato l'"operazione Golasecca", inclusiva - secondo i ben informati - di un "cambio in corsa" del candidato sindaco poco prima di presentare le liste.

Una cordata familiare quella leghista a Golasecca? In parte sì. E anche un pizzico multietnica, perchè no. Incontriamo Entela dai Calderara, per i quali è «una figlia», da quando è arrivata in casa loro tredici anni or sono. «Mi sono candidata perchè quelli che conosco io della Lega sono persone di fiducia» spiega la donna, «che si impegnano per il bene di Golasecca. E se posso contribuire anch'io all'amministrazione di questa comunità, mi fa piacere». «Entela non è una che "è venuta qui a fare la domestica perchè non sapeva fare altro"» premette la signora Fanny. «Al contrario: ha una buona istruzione, è una ragazza intelligente, sveglia, informata, parla tre lingue e ha del gran buonsenso. Poteva riuscire in qualsiasi attività, ma qui in casa nostra è lei che fa e disfa, decide e dispone. Ed è la persona giusta per aiutare questo paese. Con i suoi familiari mi sono ritrovata in casa cinque albanesi: e se devo giudicare da come li ho visti lavorare, a volte anche le domeniche, e comportarsi con correttezza, forse devo pensare che si sia un po' esagerato in certi giudizi».

«Sono in Italia dal 1994» spiega Entela. Sposatasi giovanissima, giunse con un ricongiungimento familiare per raggiungere il suo ex marito. Da subito a Golasecca. Alle spalle la vita, per noi non facile da concepire, nell'Albania comunista, un'infanzia all'ombra della figura oppressiva di Enver Hoxha. «Quando morì si pianse, ma sotto sotto si fece festa» racconta. Eppure ha nostalgia, non tanto delle durezze poliziesche e dei rigori ideologici del regime, quanto dell'ordine. Il padre di Entela era direttore di una scuola, la mamma operaia, la famiglia numerosa. «Si camminava tutti diritti allora» ricorda, «si era poveri, lavoratori, e onesti». E un tantino paranoici: il Paese era costellato di patetici bunker a migliaia, a scuola ai ragazzi si insegnava a montare e smontare fucili d'assalto. Ragazze incluse: «ma io ero scarsa in quello, e mi beccai un bel quattro in pagella...».

Entela ha le idee chiare sulla politica del suo paese: lì ha ancora una sorella. «Ramiz Alia aveva tentato una transizione graduale, come quella che volevamo, ma gli hanno tarpato le ali con l'ascesa di Sali Berisha. Con il crollo del regime, dal 1991, improvvisamente si è tolto il coperchio dalla pentola. Prima c'era ordine, dopo sono cominciate le violenze, gli sgarri, le vendette». Durazzo divenne famigerata, tra scafisti e mafie varie. La porta dell'Italia, il grande sogno. «La televisione italiana si guardava di nascosto sotto il regime, tanti hanno imparato la lingua così. Il Festival di Sanremo era l'evento dell'anno...»

Alle dipendenze dei Calderara, dopo un breve periodo di assestamento e la separazione dal consorte Entela si è rifatta una vita a Golasecca, trovandosi, dice, benissimo. «Il paese ha di buono la tranquillità, la gente mi ha accolto bene da subito». Entela ha potuto anche crescere una figlia, oggi quindicenne. Il difficile è stato ottenere la cittadinanza italiana: «Già bisogna attendere dieci anni per chiederla, poi ho dovuto aspettare quattro anni invece dei tre che di norma passano dopo la richiesta. È stato Specchiarelli a darmi la buona notizia, perchè dal Comune ad alcuni mesi dalla concessione ancora non avevo saputo nulla». Le chiediamo cosa pensi del voto agli immigrati di cui si discute ormai da anni. «Cinque anni di residenza come requisito forse sono pochi, ma diciamo che sette potrebbe essere un giusto termine» concede. «L'importante» precisa quando osserviamo che le posizioni della Lega sull'immigrazione sono per la linea dura, «è che chi immigra si renda conto che deve rispettare delle regole, lavorare e seguire la legge italiana con onestà, avere rispetto della casa e del Paese che li ospita. Non puoi fare il padrone in casa d'altri». In compenso puoi far sì che l'Italia (o la Padania, pardon) diventi casa tua. Se la Lega "di lotta" nei paesi avanza candidature "ardite" che sembrano negare quella xenofobia di fondo per cui viene attaccata, la Lega di governo, al contempo, respinge in Libia gli immigrati irregolari che, in testa il sogno dell'Europa, continuano a rischiare la vita attraversando il Sahara prima, il Mediterraneo poi. «Sono cose più grandi di me» dice Entela senza dare giudizi. «Io mi sono rifatta una vita lavorando, da regolare. Però è vero che tanti si sono sistemati e inseriti bene ed erano arrivati da clandestini».

12/05/2009

fonte : http://www3.varesenews.it/politica/articolo.php?id=140878
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lunedì 11 maggio 2009

Proposta choc della Lega: metropolitana solo per Milanesi


Questo si chiama nazismo o fascismo oppure zizzania tra la gente
forse è un modo modo per perdere i voti !
Metropolitane solo per i milanesi ci sarebbe da ridere in quanto Italiani e stranieri è difficile riconoscerli, ci sono italiani che sembrano stranieri e stranieri che sembrano italiano.Si puo dire che vengono penalizzate le persone di colore,anche se ci sono molte persone di colore che sono italiani.
Sarebbe bello vedere sulla metro persone che non si siedono perche magari non sono del posto,cioè di Milano e vedere poi sulla metrò salire i milanesi che trovano il posto gia libero e immaginare le altre persone non residenti che le prendono in giro, oppure questi vogliono chiedere un informazione e nessuno gli aiuta.
I milanesi poi rimarrebbero soli ..nessuno che rivolge una parola.
Sarebbe una penalizzazione per i milanesi.poi bisogna vedere se ci sono milanesi puri come dice Salvini. La Lombardia oramai è multietnica. La maggior parte degli abitanti hanno origini del sud Italia.
sarebbe bello vedere gli italiani che sembrano stranieri e gli stranieri che sembrano italiani ,si divertirebbero un casino facendo giochi psicologici e di sguardi sulla metro.Forse mi siedo ,forse non mi siedo,ci sarebbe da ridere.
Finisce che sulla metrò non si siede nessuno perche si ha paura di essere preso per straniero e così considerato un furbo.Invece gli stranieri e le straniere che non si siedono verrano considerate gentili perche magari considerate milanesi.
Grazie alla proposta della Lega vissero tutti cattivi e scontenti.
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domenica 10 maggio 2009

Io speriamo che sono italiano

Io speriamo che sono italiano

Il primo giorno di scuola in una classe multietnica in Veneto


Come vede il nostro Paese e i suoi stili di vita una scolaresca
emiliana di extracomunitari
GIUSEPPE CALICETI
REGGIO EMILIA
Pubblichiamo alcune voci da L’Italia vista dai bambini immigrati. Un dizionario tratto dal volume «Italiani per esempio» di Giuseppe Caliceti (edito da Librerie Feltrinelli, 64 pag. 7 euro esclusivamente con la borsa Il razzismo è un brutta storia) che raccoglie anni di esperienza fra i bambini immigrati delle scuole di Reggio Emilia, distribuito in anteprima alla Fiera del libro.

ABBRONZATO. Non è vero che io in estate non mi sdraio e non prendo il sole, anche io prendo il sole. Anche se sono già con la pelle nera, io lo voglio prendere e infatti lo prendo. Anche mia madre, anche mio padre, ma non in Italia, in Africa. Infatti in Italia mio padre non ha tempo perché deve sempre lavorare. In Africa però lo prendeva e infatti era più nero di adesso. Era abbronzato. In Italia invece lui ha la pelle meno nera. (Tamu, 10 anni, Burkina Faso)

AGITATI. Italiani sono brava gente, però per me delle volte sono un po’ troppo agitati. Delle volte loro urlano troppo, per esempio quando fanno goal alla partita. Loro sono bravi a cantare, ma non tutti. Poi a scuola alcuni bambini italiani ti vogliono baciare che tu non sai neppure chi sono. (Sana, 6 anni, Albania)

BERLUSCONI. Berlusconi è il capo dell’Italia e anche il capo della Sardegna. Lui è come un re. Però in Italia il re non si chiama re. Lui mette a posto tutte le cose che non vanno in Italia. Lui è quello che vince le elezioni o le partite. Lui è il capo di tutte le televisioni dell’Italia. Berlusconi è il più furbo. Berlusconi è il capo anche del Milan. (Peter, 10 anni, Germania)

COLORE. In Italia le donne possono sposare anche uomini di colore. (Ada, 9 anni, Camerun)

CORAGGIO. Coraggioso come una tigre bianca in inverno. Coraggioso come un leone in un campo di grano. Coraggioso come uno che scala un grattacielo. Coraggioso come un angelo nel cielo. Coraggioso come un innamorato. (Biko, 10 anni, Congo)

DIFETTO. L’Italia è un paese molto bello, ma per me ha un difetto: per me è un po’ troppo lontano dalla Tunisia. (Zahira, 7 anni, Tunisia)

DITTATURA. La dittatura sono delle persone che lavorano tutte in una ditta. (Sheela, 8 anni, Sri Lanka)

FIGLI. Per me le famiglie di stranieri che vengono in Italia fanno più figli degli italiani perché altrimenti dopo non sanno cosa fare. (Laila, 9 anni, Egitto)

HITLER. Hitler era un signore che voleva ammazzare tutti gli uomini tranne lui, ma alla fine non c’è riuscito e allora si è ammazzato lui. (Tong Wen, 10 anni, Cina)

IMMIGRATI. Io sono nata in Italia, a Montecchio, però mio padre e mio papà sono albanesi e anche io allora sono albanese. Io ho fatto l’asilo qui, la scuola qui. Io vorrei chiedere al maestro due cose. La prima cosa è questa: io sono italiana o albanese o tutti e due? La seconda: ma io sono immigrata o no? (Fatima, 11 anni, Albania)

ITALIA POLITICA. In Italia ci sono due re: un re è Berlusconi, l’altro re è il Papa. Berlusconi comanda l’Italia, il Papa comanda gli italiani. (Suko, 9 anni, Cina)

ITALIANI. Gli italiani sono americani, però sono nati in Italia, non in America, per questo parlano italiano. Quando io dopo vado tanto a scuola in Italia e imparo bene l’italiano però non divento americana, perché sono nata in Marocco, io sono araba, io sono marocchina. Io allora divento un po’ italiana e un po’ marocchina. (Faiza, 10 anni, Marocco)

MAFIA. La prima volta che ero in Italia avevo paura che c’era una mafia che mi uccideva. (Ndidi, 10 anni, Senegal)

MASCHIO ITALIANO. Gli italiani sono educati, però anche loro mangiano la pizza con le mani. (Ndidi, 7 anni, Senegal)

NASO. Una cosa a me dava molto fastidio era stato all’inizio, quando io sono arrivato qui in questa scuola, perché subito nessuno voleva sedersi vicino a me, andavano via, mi evitavano. Se una maestra mi chiamava e mi alzavo, un bambino metteva il naso sulla sedia, faceva delle smorfie, faceva finta che puzzavo per far ridere gli altri. (Naima, 7 anni, Marocco)

NATALE. Natale è quando hai tanti regali, però a Casablanca non c’è il presepe. (Omar, 7 anni, Marocco)

PENSIERI. Da piccola avevo meno pensieri. (Yuko, 7 anni, Cina)

PESANTI. A me sembra che tanti immigrati fanno dei lavori più pesanti dei lavori degli italiani e stanno anche a lavorare anche di più degli italiani, perché mio padre viene sempre a casa da lavorare quando è già buio e dopo vuole andare subito a letto. Perché i lavori più leggeri sono degli italiani perché sono arrivati prima in Italia. (Isham, 8 anni, Marocco)

PIÙ. Secondo me in Italia le donne lavorano di più dei mariti. Come in Africa. (Ada, 6 anni, Camerun)

POLITICA. La politica è quando uno non è d’accordo. (Diego, 8 anni, Romania)

PROVARE. Io sono nato perché secondo me mio padre e mia madre volevano provare come si faceva un figlio e dopo mi hanno fatto. (Damian, 8 anni, Romania)

ROM. Per esempio a me non piace quando mi chiamano zingaro o mi chiamano rom perché i rumeni non sono tutti zingari! Io sono rom? No, non lo sono! Io sono ru-me-no! (Damian, 11 anni, Romania)

SEMPRE. Per me la mamma è più importante del papà perché se tua mamma si sposa con un altro marito, lei è sempre tua mamma, invece tuo papà dopo cambia. (Ines, 10 anni, Santo Domingo)

SOPRATTUTTO. Gli italiani hanno inventato tante cose ma soprattutto vestiti e cibi. (Akuti, 10 anni, India)

STUPIDI. Gli italiani sono abbastanza gentili, però quando si arrabbiano sono molto stupidi. (Damian, 10 anni, Romania)

TIPI. Ci sono italiani di molti tipi: alti, bassi, biondi, bravi, cattivi. Come i cinesi. Però loro sono un po’ ignoranti, non lo sanno. Loro pensano che tutti i cinesi sono uguali perché non hanno viaggiato come me. (Tong Wen, 9 anni, Cina)

TRISTI. A Santo Domingo la gente si picchia di più, i più grandi picchiano i più piccoli e anche i grandi tra loro, però sei anche più allegro che in Italia, più rilassato, ti sfoghi di più, puoi anche cantare di notte e non viene subito la polizia come qui, perché qui siete più tristi anche se nessuno vi picchia. (Roberto, 10 anni, Santo Domingo)

TV. Un mio compagno di scuola italiano in casa sua ha sette tv. Una tv in ogni stanza. Anche in camera sua e anche in bagno. E in casa sua sono solo lui, la mamma, il papà e la sorella, in quattro. (Raja, 8 anni, Egitto)

ZINGARI. In tutti i paesi del mondo ci sono sempre degli zingari, anche in Italia. Gli zingari sono persone che rubano le cose. (Suko, 8 anni, Cina)

fonte : http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cultura/200905articoli/43559girata.asp
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domenica 3 maggio 2009

Cantante arabo non arriva, rivolta immigrati, scontri polizia

Cantante arabo non arriva, rivolta immigrati, scontri polizia
A Mancasale di Reggio Emilia. Un ferito e malore donna incinta
(ANSA) - REGGIO EMILIA, 3 MAG - Ieri sera a Mancasale, Reggio Emilia, c'e' stata una rivolta di extracomunitari perche' il cantante arabo che attendevano aveva dato forfait. Per sedare la protesta di un centinaio di persone, venute da tutta la regione per assistere allo spettacolo, sono intervenute le pattuglie della sezione Volanti di Reggio Emilia e ci sono stati anche alcuni scontri con la polizia. Tra il pubblico, una donna incinta e' stata colta da malore ed e' stata trasportata al pronto soccorso, mentre un operatore della sorveglianza nell'ente fieristico e' rimasto lievemente ferito.(ANSA).

fonte : http://www.ansa.it/site/notizie/regioni/emiliaromagna/news/2009-05-03_103350549.html
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venerdì 1 maggio 2009

1 Maggio/ Rotondi: è anche festa di lavoratori immigrati

1 Maggio/ Rotondi: è anche festa di lavoratori immigrati
di Apcom
Sono elemento positivo del nostro sistema

Milano, 1 mag. (Apcom) - Il primo maggio va festeggiato e incorniciato in un quadro politico diverso. Il primo maggio è la festa segnata dal protagonismo del movimento operaio che è parte della storia e del progresso civile di questo Paese. Abbiamo il dovere di dare speranza e di assumere impegni: questo governo guarda avanti, verso una prospettiva di crescita per il Paese, con un impegno rivolto a chi perde il lavoro, per la sicurezza sui posti di lavoro, e vogliamo festeggiare anche i lavoratoti stranieri regolari che sono elemento positivo della nostra società e della nostra economia". Lo ha detto il ministro per l'Attuazione del Programma di governo, Gianfranco Rotondi, partecipando a Milano, alla cerimonia di consegna delle stelle al merito del lavoro.
di Apcom
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IMMIGRATI: POLIZIA, CONSULTAZIONE ON-LINE PER PERMESSI SOGGIORNO

IMMIGRATI: POLIZIA, CONSULTAZIONE ON-LINE PER PERMESSI SOGGIORNO

(ASCA) - Roma, 28 apr - La Polizia di Stato ha ideato e realizzato un canale informativo dedicato ai permessi di soggiorno, consultabile direttamente dal sito www.poliziadistato.it

Il cittadino straniero che ha presentato domanda di rilascio, rinnovo o duplicato del ''permesso'' trovera' cosi' la risposta sul web semplicemente collegandosi al sito istituzionale della Polizia di Stato che consentira' l'accesso a una specifica ''banca dati'' informativa.

L'interessato, selezionata la lingua conosciuta tra: italiano, inglese, francese, spagnolo, russo e arabo, dovra' soltanto inserire nello spazio richiesto il codice numerico della pratica, se la richiesta e' stata presentata presso gli uffici della questura, o dell'assicurata se presentata alle Poste.

Il servizio fornira' informazioni sull'esito conclusivo dell'istanza: se il ''permesso'' e' pronto, sara' indicato l'Ufficio ove recarsi per il ritiro attraverso una mappa geografica che copre l'intero territorio nazionale.

Sfruttando la multicanalita' offerta oggi dalla tecnologia per le comunicazioni, sara' poi possibile raggiungere, si spiega dalla Questura di Roma, la stessa ''banca dati'' dalla propria pagina iniziale di ''iGoogle'' e mediante il servizio www.poliziadistato.mobi dai cellulari abilitati.

res-gc/mcc/rob
fonte : http://www.asca.it/news-IMMIGRATI__POLIZIA__CONSULTAZIONE_ON-LINE_PER_PERMESSI_SOGGIORNO-826892-ATT-.html
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