L'ITALIA VISTA DAGLI STRANIERI..

martedì 24 febbraio 2009

In Italia, 165 mila imprenditori immigrati


Dagli allevatori agli agricoltori (circa 2.500), dall'edilizia al commercio, dalla gestione di phone center fino alla creazione di piccole case di moda. Un universo molto variegato quello dei 165 mila immigrati che gestiscono un'impresa nel nostro Paese: una ogni 33 aziende registrate in Italia. Fenomeno recentissimo, se si pensa che l'85% di queste attivita' e' stato avviato dopo il 2000 mentre, prima di quella data, era attivo solo il 15%. Sono alcuni dati che emergono dal volume "ImmigratImprenditori. Analisi del fenomeno. Analisi, storie e prospettive" realizzato dalla Fondazione Ethnoland, con il supporto dei redattori del "Dossier statistico immigrazione Caritas/Migrantes", presentato a Roma.

Dal 2003 a oggi il numero delle imprese straniere e' triplicato: si e' passati infatti da 56.421 unita' alle 165.114 censite nel giugno 2008. Una crescita tanto piu' sorprendente se si pensa che tra gli italiani, in quest'ultimo periodo, la situazione e' stabile anzi, caratterizzata da una leggera flessione del numero delle aziende.

Particolarmente significativo e' il caso di alcune regioni del Nord dove l'iniziativa imprenditoriale degli immigrati sta facendo rivivere la situazione degli anni Sessanta e Settanta, con il boom delle piccole aziende create dai meridionali prima impiegati nelle grandi fabbriche.

La regione capofila dell'imprenditoria straniera, con 30 mila aziende, e' la Lombardia (solo in provincia di Milano sono piu' di 17 mila le imprese gestite da titolare straniero), seguita dall'Emilia-Romagna (20 mila), Lazio, Piemonte, Toscana e Veneto (15 mila), Campania, Marche e Sicilia (4 mila). Settore trainante e' l'industria, con 83.500 aziende (50,6% del totale). Al suo interno prevale di gran lunga il comparto edile (64.500 aziende) seguito a distanza dal tessile (10 mila aziende) nel quale si sono posti in evidenza i cinesi. Il settore dei servizi e' distanziato di poco (77 mila aziende, pari al 46,9% del totale).

Tra le grandi collettivita', il Marocco e' maggiormente dedito al commercio (gestiscono infatti il 67,5% delle imprese attive in quel settore) e la Romania all'edilizia (piu' dell'80%) mentre la Cina si ripartisce tra l'industria manifatturiera (46%) e il commercio (44.6%).

Nel 2007, dagli imprenditori immigrati è arrivato un gettito fiscale pari a 5,5 miliardi.

"Chi si dichiara disponibile all'accoglienza di un'immigrazione di qualita' deve essere aiutato a capire che tale immigrazione si trova gia' sul posto- commenta Otto Bitjoka, presidente della

fondazione Ethnoland-. Bisogna adoperarsi perche' gli immigrati contino di piu' come lavoratori, come imprenditori e come cittadini. Superando la diffidenza nei confronti degli 'stranieri' bisogna abituarsi a pensare che convenienza economica e solidarieta' possono andare di pari passo".(Dires - Redattore Sociale)

24 febbraio 2009
fonte: http://www.dire.it/DIRE-WELFARE/in_italia.php?c=18784&m=10&l=it
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