Permesso a punti, tassa di soggiorno, test di lingua italiana. Ecco cosa cambia per chi ha il permesso
Roma, 8 agosto 2009 - La nuova legge sulla sicurezza, in vigore da oggi, colpisce soprattutto chi è senza permesso di soggiorno, ma rende più difficile (e costosa) anche la vita degli immigrati regolari.
Quanti chiedono il permesso di soggiorno dovranno sottoscrivere un “accordo di integrazione” che li impegna a rispettare la Costituzione italiana e a partecipare alla vita economica, sociale e culturale italiana. Ognuno avrà un punteggio, che diminuirà se si comporta male (le regole da rispettare non sono state ancora decise): chi esaurisce i punti, perderà il permesso e verrà espulso.
Chi chiede o rinnova il permesso di soggiorno dovrà pagare, oltre ai 70 euro che già versa oggi, una nuova tassa. L’importo preciso sarà fissato dai ministri dell’Economia e dell’Interno, ma dovrà essere compreso tra un minimo di 80 e un massimo di 200 euro. Sarà esentato solo chi chiede un permesso per asilo, per protezione sussidiaria o per motivi umanitari.
Che fine faranno tutti questi soldi? Per metà andranno a finanziare il Fondo statale per i rimpatri dei clandestini, e poco importa che questi non hanno nulla a che fare con gli immigrati regolari. Il resto andrà al ministero dell’interno, e la speranza è che serva almeno a migliorare l’efficienza della macchina burocratica che gestisce il rilascio e il rinnovo dei permessi.
Dovrà aprire ulteriormente il portafoglio chi chiede la cittadinanza italiana, che con la nuova legge dovrà versare un contributo di 200 euro. Ci vorrà anche più tempo per conquistare la cittadinanza dopo aver sposato un italiano o un’italiana: la domanda potrà essere presentata due anni dopo il matrimonio (tre per i residenti all’estero), e non come ora dopo appena sei mesi, ma i tempi di dimezzeranno se ci sono figli.
Diventerà anche più difficile chiedere la carta di soggiorno o, come si chiama ora, “il permesso Ce per soggiornanti di lungo periodo”. La nuova legge prevede infatti un test obbligatorio di conoscenza della lingua italiana, anche se ancora non si sa quanto bisognerà essere bravi, perchè saranno i ministeri dell’Interno e dell’Istruzione a definire i dettagli della prova.
Alcune novità, come ad esempio la tassa sui permessi o il test per la carta di soggiorno, dovranno essere regolamentate da altri decreti e quindi i tempi si allungheranno ulteriormente.
Elvio Pasca
fonte : http://www.stranieriinitalia.it/
L'ITALIA VISTA DAGLI STRANIERI..
giovedì 1 ottobre 2009
Badanti, le domande si fermano a quota 275mila. Se ne attendevano il doppio. Maroni: "Ok"
Per la regolarizzazione di colf e badanti le domande si fermano a quota 275mila. Per tutti è un flop, ma il ministro Maroni assicura che non lo è e che non ci saranno proroghe. La realtà è che si attendevano almeno il doppio delle domande. Negli ultimi giorni c'è stata un'impennata di richieste di regolarizzazione ma il risultato è in ogni caso distante dalle attese dello stesso ministero dell'Interno. La maggior parte delle richieste riguardano ucraini, marocchini, moldavi. E si sono concentrate nelle grandi città, Milano e Roma, Napoli.
Il ministro dell'Interno Maroni ha confermato che non ci sarà alcuna proroga del termine per la regolarizzazione e ovviamente nega che sia un insuccesso per il governo. «Si sono fatte stime a casaccio, chi ha parlato di 500mila, 700mila, o un milione di domande, ma la norma è stata fatta per fare emergere il lavoro nero di colf e badanti e basarsi sulle stime fatte per dire che è stato un flop è sbagliato - ha detto alla trasmissione Mattino 5 -. Noi registriamo i dati e questo è quanto è emerso. Chi non ha usufruito della norma per la regolarizzazione, ha deciso di continuare nel lavoro irregolare e sarà soggetto a sanzioni previste dalla legge».
A parlare di fallimento sono state le opposizioni. Di flop ha parlato il segretario del Prc Paolo Ferrero.
L'Adoc (Associazione per la difesa e orientamento consumatori) definisce «insufficiente» il numero di richieste di regolarizzazione arrivate al Viminale e chiede quindi di prorogare i tempi della sanatoria. Un'altra associazione, la Dhuumcatu che si batte per i diritti degli immigrati, ha presentato al Tar la richiesta di annullamento del provvedimento dato che stabilisce la procedura telematica come modalità esclusiva per la regolarizzazione di colf e badanti.
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30 settembre 2009
fonte http://www.unita.it/news/italia/
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Il ministro dell'Interno Maroni ha confermato che non ci sarà alcuna proroga del termine per la regolarizzazione e ovviamente nega che sia un insuccesso per il governo. «Si sono fatte stime a casaccio, chi ha parlato di 500mila, 700mila, o un milione di domande, ma la norma è stata fatta per fare emergere il lavoro nero di colf e badanti e basarsi sulle stime fatte per dire che è stato un flop è sbagliato - ha detto alla trasmissione Mattino 5 -. Noi registriamo i dati e questo è quanto è emerso. Chi non ha usufruito della norma per la regolarizzazione, ha deciso di continuare nel lavoro irregolare e sarà soggetto a sanzioni previste dalla legge».
A parlare di fallimento sono state le opposizioni. Di flop ha parlato il segretario del Prc Paolo Ferrero.
L'Adoc (Associazione per la difesa e orientamento consumatori) definisce «insufficiente» il numero di richieste di regolarizzazione arrivate al Viminale e chiede quindi di prorogare i tempi della sanatoria. Un'altra associazione, la Dhuumcatu che si batte per i diritti degli immigrati, ha presentato al Tar la richiesta di annullamento del provvedimento dato che stabilisce la procedura telematica come modalità esclusiva per la regolarizzazione di colf e badanti.
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30 settembre 2009
fonte http://www.unita.it/news/italia/
Schiaffi e insulti a donna di colore
di Mariagrazia Gerina
Le due ragazzine che gridano alla mamma: «Brutta negra puttana». Le urla, gli schiaffi, la gente che si ferma a guardare. «Mia figlia non doveva vedere una scena così», ripete Doris, nigeriana, ancora sconvolta. Tor Bella Monaca, periferia di Roma, «un far west senza regole», una «polveriera».
È lì che abitano Doris, 31 anni, e sua figlia di 5. Ieri, stavano andando a scuola, con l’autobus «059», quando a bordo sono salite due ragazzine con la sigaretta accesa. «Non fumare, mia figlia ha il raffreddore, gli ho detto - racconta Doris -, ma quelle cominciano a insultarmi». E quando Doris scende, le ragazzine scendono con lei. «Una mi viene addosso, mi dà uno schiaffo e poi calci, i poliziotti hanno visto tutto».
La volante di turno passava di lì. «Mi hanno chiesto i documenti e hanno detto che dovevo pagare 3mila euro di multa, ma perché?», racconta Doris, che disperata, va prima all’ambulatorio per i migranti, che è vicino, e poi al commissariato Casilino. Lì le dicono che no, non ci può essere nessuna multa da pagare. «Magari quei poliziotti avevano detto per scherzo, mi hanno risposto», dice Doris. Con lei c’è un’amica, Maria Edima, brasiliana. Ha visto la scena dalla finestra, era con lei al commissariato: «Volevano scoraggiarla».
«Gli agenti sono intervenuti per dividerle, hanno preso i nomi delle ragazze, una italiana di 14 anni e una ucraina di 15, e della donna, le hanno chiesto se voleva sporgere denuncia e basta, al commissariato le abbiamo detto che la storia della multa era una incomprensione e le abbiamo chiesto se voleva sporgere denuncia», dice invece la dirigente del commissariato Casilino, Agnese Cedrone. E spiega che la polizia non può fare di più: «Per noi si tratta di una lite per futili motivi».
«Ma io vorrei solo che parlassero con i genitori», insiste Doris. «Ragazzine così, aggressioni, vittime che hanno paura a denunciare ne vediamo tante», spiega la responsabile dell’ambulatorio Lucia Ercoli: «A quelle due ragazzine, in questo paese a furia di prendersela con gli immigrati, è stato fatto capire benissimo che potevano comportarsi così».
28 settembre 2009
http://www.unita.it/news/italia/88972/schiaffi_e_insulti_a_donna_di_colore
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Le due ragazzine che gridano alla mamma: «Brutta negra puttana». Le urla, gli schiaffi, la gente che si ferma a guardare. «Mia figlia non doveva vedere una scena così», ripete Doris, nigeriana, ancora sconvolta. Tor Bella Monaca, periferia di Roma, «un far west senza regole», una «polveriera».
È lì che abitano Doris, 31 anni, e sua figlia di 5. Ieri, stavano andando a scuola, con l’autobus «059», quando a bordo sono salite due ragazzine con la sigaretta accesa. «Non fumare, mia figlia ha il raffreddore, gli ho detto - racconta Doris -, ma quelle cominciano a insultarmi». E quando Doris scende, le ragazzine scendono con lei. «Una mi viene addosso, mi dà uno schiaffo e poi calci, i poliziotti hanno visto tutto».
La volante di turno passava di lì. «Mi hanno chiesto i documenti e hanno detto che dovevo pagare 3mila euro di multa, ma perché?», racconta Doris, che disperata, va prima all’ambulatorio per i migranti, che è vicino, e poi al commissariato Casilino. Lì le dicono che no, non ci può essere nessuna multa da pagare. «Magari quei poliziotti avevano detto per scherzo, mi hanno risposto», dice Doris. Con lei c’è un’amica, Maria Edima, brasiliana. Ha visto la scena dalla finestra, era con lei al commissariato: «Volevano scoraggiarla».
«Gli agenti sono intervenuti per dividerle, hanno preso i nomi delle ragazze, una italiana di 14 anni e una ucraina di 15, e della donna, le hanno chiesto se voleva sporgere denuncia e basta, al commissariato le abbiamo detto che la storia della multa era una incomprensione e le abbiamo chiesto se voleva sporgere denuncia», dice invece la dirigente del commissariato Casilino, Agnese Cedrone. E spiega che la polizia non può fare di più: «Per noi si tratta di una lite per futili motivi».
«Ma io vorrei solo che parlassero con i genitori», insiste Doris. «Ragazzine così, aggressioni, vittime che hanno paura a denunciare ne vediamo tante», spiega la responsabile dell’ambulatorio Lucia Ercoli: «A quelle due ragazzine, in questo paese a furia di prendersela con gli immigrati, è stato fatto capire benissimo che potevano comportarsi così».
28 settembre 2009
http://www.unita.it/news/italia/88972/schiaffi_e_insulti_a_donna_di_colore
Ho sognato che tutti gli stranieri in Italia erano spariti
Stanotte ho sognato che tutti, ma proprio tutti gli extracomunitari residenti in Italia, regolari e clandestini, erano spariti.
Volatilizzati.
Mi ero svegliato per via del gran silenzio. Il cantiere sotto casa mia era fermo. Nessun martello pneumatico, nessun sibilo di flessibile. Mi son vestito, sono sceso a vedere. C'era il geometra, un ragazzetto napoletano, in lacrime: '' Nun'è venuto nisciuno, dotto'. Qua perdiamo 'na marea di soldi!''. E' uscita la signora del piano di sopra, proprietaria di mezza palazzina. L'avvocatessa cubana e i due studenti serbi, scomparsi, ripartiti senza aver pagato l'affitto. Meno male che si era fatta anticipare tre mesi di caparra.
M'infilo dentro al bar. Niente caffè: il pony express congolese non lo aveva portato.''Vi faccio un'acqua tonica, dotto''' '' No, grazie'', preferisco fare quattro passi; per strada quasi tutti vecchi. Ifilippini che li accudivano erano partiti, e quelli avevano fatto come nel film Qualcuno volò sul nido del cuculo: evasi in massa, ciondolavano per le strade senza guida, senza ragione. Qualcuno si è ricordato di andare a prendere la pensione. Ma allo sportello delle poste c'era la ressa più totale: l'Inps non pagava.
Erano improvvisamente venuti a mancare tremila miliardi di contributi. Così avevano deciso di trattenere le pensioni fino a data da destinarsi.
A quel punto ho comprato i giornali. "La Repubblica" titolava: scomparsi gli stranieri, il Nord trema. "Libero", invece: strade pulite. "La Gazzetta Del Mezzogiorno" diceva che la pesca a Mazara del Vallo era finita. Tutta la città vecchia disabitata, e la scuola araba aveva chiuso. Nel salernitano fallite tutte le fabbriche di pomodori pelati e salsa. Il raccolto perduto. Le pizzerie, chiuse. I pizzaioli egiziani avevano fatto fagotto.
Sono andato in trattoria, cominciavo ad avere fame. Ho chiesto un'amatriciana, ma il cameriere mi ha fatto:<>. Dopo un'ora e un quarto mi porta due bucatini in bianco. ''Vuole il parmigiano'' ''Eccerto'' gli faccio,''almeno quello.'' ''Guardi che anche il prezzo del parmigiano e quadruplicato, come del resto quello dei prosciutti e di tutti i prodotti di quella zona. Gli indiani sikh sono scomparsi, e nessuno, mi creda, si prendeva cura delle vacche come facevano loro. Sa, per loro sono sacre...''
Ho pagato e sono tornato a casa. Alla Tv hanno detto che il campionato italiano di calcio era sospeso. Ze Maria, Zebina e decine di giocatori fortissimi si erano dileguati. Sensi era perfino dimagrito. Le partite scadute di qualità, gli sponsor tutti ritirati. I diritti televisivi non erano stati pagati e la federazione aveva deciso di sospendere il campionato di serie A. Tifosi inferociti. Su "Il Tempo" troneggiava un titolo: Però adesso avremo una grande Nazionale di calcio. Scarico la posta e trovo dieci E-mail di insegnanti di ruolo messi in mobilità: ottantamila alunni delle elementari erano svaniti nel nulla, mettendo in pericolo migliaia di insegnanti...Impiegati d'ufficio immersi in doppi e tripli lavori, cantieri edili chiusi per il novanta per cento, cinquecentoquarantamila posti di lavoro perduti, la quasi totalità delle fabbriche metalmeccaniche costretta alla chiusura...
Ma le strade... Le strade ,ragazzi, che spettacolo. Niente capannelli pericolosi, niente copertoni bruciati, niente prostitute, spacciatori, criminali, scippatori. C'erano solo gli skinheads con le camicie verdi di ronda. Tutto regolare. Ogni tanto qualche anziano gli gridava contro, gli mostrava il braccio sinistro marchiato, ma finiva lì. Sì, ho intravisto anche qualche tossico e qualche barbone, qualche scippatore e qualche criminale, ma erano italiani Doc.
La ronda puliva la strada molto velocemente. Così sono entrato in chiesa. una delle duecento chiese senza più parroco. Ho chiesto a Dio di farmi svegliare. per la prima volta nella mia vita, mi ha esaudito. Mi sono svegliato nel mio letto, con il rumore e le grida degli operai, la vita per le strade, l'incredibile miracolo di nove milioni di pensionati, nel Paese più straordinariamente multiculturale del mondo.
Il paese dove la pizza la fanno gli egiziani, la mozzarella gli albanesi, il prosciutto e il parmigiano gli indiani e le acciughe le pescano i libici.
Grazie, fratello di un altro Paese.
Non andartene mai, per carità.
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Volatilizzati.
Mi ero svegliato per via del gran silenzio. Il cantiere sotto casa mia era fermo. Nessun martello pneumatico, nessun sibilo di flessibile. Mi son vestito, sono sceso a vedere. C'era il geometra, un ragazzetto napoletano, in lacrime: '' Nun'è venuto nisciuno, dotto'. Qua perdiamo 'na marea di soldi!''. E' uscita la signora del piano di sopra, proprietaria di mezza palazzina. L'avvocatessa cubana e i due studenti serbi, scomparsi, ripartiti senza aver pagato l'affitto. Meno male che si era fatta anticipare tre mesi di caparra.
M'infilo dentro al bar. Niente caffè: il pony express congolese non lo aveva portato.''Vi faccio un'acqua tonica, dotto''' '' No, grazie'', preferisco fare quattro passi; per strada quasi tutti vecchi. Ifilippini che li accudivano erano partiti, e quelli avevano fatto come nel film Qualcuno volò sul nido del cuculo: evasi in massa, ciondolavano per le strade senza guida, senza ragione. Qualcuno si è ricordato di andare a prendere la pensione. Ma allo sportello delle poste c'era la ressa più totale: l'Inps non pagava.
Erano improvvisamente venuti a mancare tremila miliardi di contributi. Così avevano deciso di trattenere le pensioni fino a data da destinarsi.
A quel punto ho comprato i giornali. "La Repubblica" titolava: scomparsi gli stranieri, il Nord trema. "Libero", invece: strade pulite. "La Gazzetta Del Mezzogiorno" diceva che la pesca a Mazara del Vallo era finita. Tutta la città vecchia disabitata, e la scuola araba aveva chiuso. Nel salernitano fallite tutte le fabbriche di pomodori pelati e salsa. Il raccolto perduto. Le pizzerie, chiuse. I pizzaioli egiziani avevano fatto fagotto.
Sono andato in trattoria, cominciavo ad avere fame. Ho chiesto un'amatriciana, ma il cameriere mi ha fatto:<
Ho pagato e sono tornato a casa. Alla Tv hanno detto che il campionato italiano di calcio era sospeso. Ze Maria, Zebina e decine di giocatori fortissimi si erano dileguati. Sensi era perfino dimagrito. Le partite scadute di qualità, gli sponsor tutti ritirati. I diritti televisivi non erano stati pagati e la federazione aveva deciso di sospendere il campionato di serie A. Tifosi inferociti. Su "Il Tempo" troneggiava un titolo: Però adesso avremo una grande Nazionale di calcio. Scarico la posta e trovo dieci E-mail di insegnanti di ruolo messi in mobilità: ottantamila alunni delle elementari erano svaniti nel nulla, mettendo in pericolo migliaia di insegnanti...Impiegati d'ufficio immersi in doppi e tripli lavori, cantieri edili chiusi per il novanta per cento, cinquecentoquarantamila posti di lavoro perduti, la quasi totalità delle fabbriche metalmeccaniche costretta alla chiusura...
Ma le strade... Le strade ,ragazzi, che spettacolo. Niente capannelli pericolosi, niente copertoni bruciati, niente prostitute, spacciatori, criminali, scippatori. C'erano solo gli skinheads con le camicie verdi di ronda. Tutto regolare. Ogni tanto qualche anziano gli gridava contro, gli mostrava il braccio sinistro marchiato, ma finiva lì. Sì, ho intravisto anche qualche tossico e qualche barbone, qualche scippatore e qualche criminale, ma erano italiani Doc.
La ronda puliva la strada molto velocemente. Così sono entrato in chiesa. una delle duecento chiese senza più parroco. Ho chiesto a Dio di farmi svegliare. per la prima volta nella mia vita, mi ha esaudito. Mi sono svegliato nel mio letto, con il rumore e le grida degli operai, la vita per le strade, l'incredibile miracolo di nove milioni di pensionati, nel Paese più straordinariamente multiculturale del mondo.
Il paese dove la pizza la fanno gli egiziani, la mozzarella gli albanesi, il prosciutto e il parmigiano gli indiani e le acciughe le pescano i libici.
Grazie, fratello di un altro Paese.
Non andartene mai, per carità.
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