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martedì 12 febbraio 2008

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Mamma marocchina vince contro il Comune di Milano

La donna (senza permesso di soggiorno) aveva denunciato per discriminazione il Comune, dopo il divieto di iscrizione alle scuole materne dei figli di immigrati irregolari. Il Tribunaleora ha deciso invece che la figlia dovrà essere inserita nelle liste

Prima vittoria per la donna marocchina, senza permesso di soggiorno, che ha denunciato per discriminazione il Comune di Milano per la circolare che vieta l'iscrizione alle scuole materne dei figli di immigrati irregolari. Il Tribunale civile di Milano ha deciso infatti che la figlia della donna dovrà essere inserita nelle liste. Ne ha dato notizia oggi il legale della donna, l'avvocato Livio Neri. La causa civile intentata dalla donna, che è rimasta senza permesso di soggiorno perché con la seconda gravidanza ha perso il lavoro e non è più riuscita a mettersi in regola, si basa sull'art. 44 del Testo unico sull'immigrazione ("Azione civile contro la discriminazione") e sul presupposto giuridico che la condizione dei genitori non può precludere i diritti dei figli.

La circolare del Comune di Milano, che vieta ai figli di immigrati irregolari l'iscrizione alle scuolematerne, è "discriminatoria". Così dunque ha stabilito il giudice Claudio Marangoni, del Tribunale civile di Milano, nell'ordinanza che dà ragione alla donna marocchina. Il giudice, inoltre, ordina al Comune di inserire il nome della piccola nella graduatoria di iscrizione alle scuole materne e di rimuovere gli effetti discriminanti della circolare. "Ci auguriamo che il Comune ora cambi queste norme – ha detto l'avvocato Alberto Guariso, il legale che difende la donna insieme all'avvocato Livio Neri - non avrebbe senso che accettasse l'iscrizione della figlia della nostra assistita e non di altri che sono nelle stesse condizioni". Lo studio legale Guariso-Neri ha già altri quattro nomi di stranieri (segnalati da alcune associazioni di volontariato), che potrebbero fare causa al Comune, se non verranno cambiati i requisiti per accedere alle scuole materne. Il Tribunale ha emanato l'ordinanza con urgenza, come chiesto dagli avvocati della donna, per permettere l'iscrizione della bambina prima della scadenza fissata dal Comune per tutte le scuole materne. La causa verrà poi discussa piu' ampiamente il 15 maggio.

Per il giudice Claudio Marangoni ogni bambino, straniero o no, ha diritto all'istruzione, anche alla scuola materna. "La scuola dell'infanzia, pur non obbligatoria e non indirizzata direttamente all'istruzione del minore in senso stretto, - scrive il giudice - è comunque pienamente inserita nell'ambito del piu' complessivo sistema scolastico nazionale". Il giudice sostiene questa tesi citando il decreto legislativo 59 del 2004, firmato dalla stessa Letizia Moratti, allora ministro dell'Istruzione e oggi sindaco di Milano. Sui figli degli immigrati irregolari non devono ricadere le colpedei genitori. Per il giudice milanese "la posizione del minore nell'ambito della regolamentazione del soggiorno dello stranierosul territorio dello stato appare del tutto peculiare ed autonoma rispetto a quella dei suoi familiari, presenti o meno anch'essi sul territorio dello Stato". I minori non possono essere espulsi e non possono essere considerati irregolari. "La legge Bossi Fini non ha cambiato questa tutela particolare dei minori – spiega l'avvocato Alberto Guariso -. Pertanto non si può fare distinzione fra bambini sulla base della condizione giuridica dei genitori".

Sulla vicenda di Milano interviene anche il ministro della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero. “Credo che quella del Tribunale di Milano sia una scelta di civiltà che contraddice le iniziative discriminatorie assunte dall’amministrazione comunale di quella città che voleva punire una parte dei bambini che vivono lì – ha dichiarato oggi il ministro - invece di escludere quanti già vivono e lavorano nel nostro paese, contribuendo allo sviluppo economico dell’Italia e assicurando una parte del lavoro di cura che altrimenti nessuno farebbe - come illustra l’inchiesta sulle badanti pubblicata oggi da Repubblica – la destra continua con le sue campagne ideologiche e razziste”. Ci sarebbe al contrario bisogno di tuttaltro. “Oggi è invece di un provvedimento per regolarizzare quei migranti che hanno un posto di lavoro ma che si trovano in condizioni di irregolarità che ci sarebbe bisogno – conclude il ministro - questo per portare a normalità una situazione incredibile creata da norme assurde come la Bossi-Fini”.

www.solidarietasociale.gov.it
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