L'ITALIA VISTA DAGLI STRANIERI..

domenica 27 novembre 2011

Un immigrato che muore nella casa del sindaco di 12mq


A Torino è morto bruciato un tunisino , abitava in una mansarda nel centro di Torino .
Il povero tunisino si pensa abbia  acceso una stufa elettrica in quanto la mansarda non poteva essere riscaldata a sufficienza. Quando arrivarono i vigili del fuoco trovano la mansarda tutta bruciata e il povero tunisino non ha potuto salvarsi.

La casa , di12 metri quadrati , è di un sindaco di Nichelino ,una cittadina in provincia di Torino.

Il tunisino era clandestino e difficilmente si potrà capire se la casa era abitabile o no .


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mercoledì 23 novembre 2011

Alluvione a Genova, tra i volontari molti immigrati

di Marco Foglietti

Forse per ringraziamento verso il Paese che li ha ospitati, forse perché la loro cultura li spinge ad aiutare il vicino nei momenti di difficoltà, più di quanto facciamo noi. O forse per un semplice ma nobile sentimento di solidarietà. Qualunque sia la ragione, una cosa è certa: tra i volontari impegnati in queste ore nella Genova alluvionata la presenza degli immigrati è sempre più considerevole.

Armati delle sole braccia e scavando a mani nude nel fango, si mischiano a Vigili del Fuoco e Protezione Civile in cerca di una mano da stringere e una vita da salvare, ricordando magari, che qualche mese fa quella mano era di un siciliano di una lontana e minuscola isola mediterranea.

In questi ultimi anni Genova ha dimostrato di essere un esempio di civiltà e di ospitalità, accogliendo e dando lavoro a numerosi immigrati, ben cinquantamila. Forte, soprattutto, la presenza di ecuadoriani, ma anche di albanesi e marocchini. Oggi sono però loro a restituire il favore. La migliore risposta all’ondata xenofoba che rischiava di travolgere – questa volta metaforicamente – Genova. Subito si erano levate, infatti, grida di indignazione dopo la notizia degli sciacallaggi da parte di una sparuta minoranza di immigrati, avvenuti nel marasma generale del dopo alluvione.

Oggi, in questo clima di angoscia per quelle vite spezzate e per l’incubo di nuove esondazioni, l’unica speranza è quel sentimento fraterno che sta impegnando senza tregua una città intera. Quel dipendere dalle vite altrui deve essere inteso come l’inizio di un nuovo status sociale, stavolta però, non fine a se stesso, non più a tempo determinato. Nella tristezza è confortante pensare che, per l’ennesima, volta la natura ci ha messo di fronte a un bivio: continuare così o voltare pagina senza più pause, senza dover aspettare un’altra tragedia che ci ricordi che siamo tutti sotto lo stesso cielo.

Forse per ora, per riconoscenza o per cultura, per ringraziamento o per solidarietà, chi lo ha capito sono loro, che con un semplice gesto hanno abbattuto le barriere mentali che separano il “noi” dal “loro”, dando esempio di cittadinanza mondiale, ma allo stesso tempo arricchendo in termini di cultura e di sensibilità una città, una nazione, che oggi sa che può contare anche su di loro.


fonte http://frontierenews.it/2011/11/alluvione-a-genova-tra-i-volontari-molti-immigrati/
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sabato 19 novembre 2011

Zamparini e gli ebrei : la battuta fa il giro del mondo

 Il presidente del Palermo paragona l'agente di Pastore agli "avvocati di estrazione ebraica che in America aspettano clienti fuori da tribunali e ospedali".


Ecco la frase di Zamparini
“In America ci sono avvocati, per la maggior parte di estrazione ebraica, che cercano clienti fuori da tribunali e ospedali promettendo consulenze gratuite, – aveva detto il patron rosanero – che poi si rivelano invece con percentuali di provvigioni altissime”.

La reazione del patron rosanero non si è fatta attendere. “Io sono un uomo libero, – ha dichiarato Zamparini appresa la notizia – se Palazzi dovesse convocarmi non mi presenterò. Che c’entra Palazzi se io parlo di lobby finanziarie e non di calcio? Ribadisco che non vedo perché devo rispondere a Palazzi e quindi se verrò chiamato non mi presenterò”.



 
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giovedì 17 novembre 2011

In Lombardia oltre 1 milione di immigrati


I residenti stranieri in Lombardia continuano a crescere e per la prima volta superano il milione. In aumento sia per nuovi ingressi che per le nascite.
E sul fronte lavorativo? Si conferma una diminuzione degli immigrati occupati e per la prima volta calano anche le rimesse.
”La crisi ha impoverito anche gli stranieri – ha spiegato Roberto Davanzo, direttore della Caritas Ambrosiana, ma non li ha spinti a tornare in patria o a dissuadere i propri connazionali dal raggiungerli”. Secondo Davanzo gli ultimi dati dimostrano che l’Italia e’ ormai un paese strutturalmente multietnico, multiculturale e multi religioso e la Lombardia, in particolare, si trova all’avanguardia di questa trasformazione. “Prenderne atto significa allora – ha continuato – fare i conti con questa realta’.

fonte http://www.mondoliberonline.it/
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mercoledì 16 novembre 2011

Scilipoti : "Monti lobbista"

Monti e' solo l'espressione di quella lobby bancaria internazionale che ha distrutto migliaia di piccole imprese italiane, e che ha fatto privatizzare la Banca d'Italia togliendola allo Stato e ai cittadini." Lo ha detto oggi Domenico Scilipoti, intervenuto ad un incontro ad Ascoli Piceno per presentare il suo libro. "Mi hanno contestato e denigrato in tutti i modi con i media dal 14 dicembre scorso, perche' sono stato l' unico ad contrastare e avere il coraggio di denunciare, attraverso il Forum antiusura, l'operato delle banche che hanno tolto il sangue agli italiani, e non perche' sono andato con Berlusconi. Hanno fatto passare un altro messaggio, per non far capire alla gente quella che sta succedendo veramente, sia l'anno scorso che oggi". Scilipoti, fortemente contestato dai Giovani democratici e da esponenti dell'Italia dei Valori, ha anche sostenuto che "Francia e Germania stanno facendo pagare all'Italia i loro problemi,con l'aiuto di qualche parlamentare italiano"

Video intervista




 L'intervento di Scilipoti per 30 minuti




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Lista dei ministri governo Monti

Lista dei ministri governo Monti
16 novembre 2011






Presidente consiglio e economia ad interim: Mario Monti
Ministri senza portafoglio

Ministro Affari Europei: Enzo Moavero Milanesi

Ministro Turismo e Sport: Piero Gnudi

Ministro Coesione Territoriale: Fabrizio Barca

Ministro Rapporti con Parlamento: Piero Giarda

Ministro Cooperazione Internazionale: Andrea Riccardi


Ministri con portafoglio

Ministro Esteri: Giulio Terzi di Sant'Agata

Ministro Interni: Anna Maria Cancellieri

Ministro Giustizia: Paola Severino

Ministro Difesa: Giampaolo di Paola

Ministro Sviluppo Economico con delega Infrastrutture: Corrado Passera

Ministro Politiche Agricole: Mario Catania

Ministro Ambiente: Corrado Clini

Ministro Lavoro, Welfare con delega Pari Opportunità: Elsa Fornero

Ministro Salute: Renato Balduzzi

Ministro Istruzione: Francesco Profumo

Ministro Cultura: Lorenzo Ornaghi
Sottosegretario alla Presidenza: Antonio Catricalà

Guarda il video di Scilipoti : "Monti lobbista"



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IMMIGRATI: NAPOLITANO, RIFORMARE MODALITA' E TEMPI CITTADINANZA

15-11-11
IMMIGRATI: NAPOLITANO, RIFORMARE MODALITA' E TEMPI CITTADINANZA


(ASCA) - Roma, 15 nov - Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, invita ''a riflettere su una possibile riforma delle modalita' e dei tempi dell'assegnazione della cittadinanza agli immigrati''. Napolitano interviene al Quirinale all'incontro con 'i nuovi cittadini italiani' e torna ad affrontare il problema della cittadinanza dei molti immigrati che ormai da anni risiedono nel nostro Paese.

Napolitano ricorda a questo proposito la convergenza tra le forze politiche che gia' si era registrata alla Camera sull'argomento nel gennaio dello scorso anno e sottolinea che ''anche gli italiani appaiono disponibili'' sulla necessita' di concedere la cittadinanza ai bambini figli di immigrati ma nati sul territorio italiano. Certo, aggiunge il presidente della Repubblica, questa spinta ad una legislazione migliore non deve far mai dimenticare che alla base deve esserci fra l'altro il riconoscimento dei valori istituzionali del nostro Paese, la conoscenza della lingua.

''All'interno dei vari processi di riforma della cittadinanza - rileva Napolitano - la principale questione che rimane aperta e' quella dei minori, dei ragazzi che non possono essere ancora pienamente cittadini italiani. Ma che lo sono nella loro vita quotidiana, nei sentimenti e nell'identita'''. D'altronde, sono ancora parole del Capo dello Stato ''se noi desideriamo che i figli e i pronipoti degli italiani all'estero mantengano un legame con l'Italia, noi non possiamo chiedere ai ragazzi di origine diversa di ignorare le loro origini''.

Il presidente della Repubblica sottolinea come la nostra sia diventata ''una comunita' nazionale in cui i figli di immigrati contano non solo come numeri ma anche per le capacita' che esprimono. Se noi non comprendiamo la portata del fenomeno migratorio significa non saper guardare alla realta' e al futuro''.


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domenica 13 novembre 2011

Alluvione: il saluto a Gioia dalla scuola Giovanni XXIII

 11/11/2011
Una settimana dopo la tragica alluvione di Genova, che ha causato la morte di sei persone, in via Fereggiano e in piazza Galileo Ferraris si torna a vivere a poco a poco. E la normalità inizia dalla scuola Giovanni XXIII, dove c'é la classe di Gioia Djala, la bambina di otto anni travolta e uccisa da un'onda di fango e detriti insieme alla mamma e alla sorellina di un anno.

Nella sua classe, la III B, c'è una sua foto e quei palloncini bianchi lasciati volare in cielo all'uscita. Tanti cartelloni rossi sui quali i suoi compagnetti hanno salutato quella bimba dagli occhi vispi, scuri e pieni di vivacità. "Ciao Gioia, non ti dimenticheremo mai...". Dal balcone, intanto, un lenzuolo ricorda Gioa: "Un saluto agli angeli in cielo".


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Alluvione Genova 2011, aperto conto corrente per aiutare Il padre di Gioia e Janissa

Alluvione Genova 2011, aperto conto corrente per aiutare Il padre di Gioia e Janissa

Flamur Djala ha perso tutto nell'alluvione di venerdì scorso. Ha perso prima di tutto gli affetti, la moglie Shpresa e le due figlie Janissa e Gioia, di uno e otto anni, e poi il magazzino con tutti gli attrezzi dell'impresa edile che aveva aperto con i due fratelli. Ma Flamur non vuole lasciare Genova, anzi vuole ricominciare la sua vita proprio dalla città che lo ha accolto e che aveva scelto per la sua famiglia. Per questo i suoi amici e parenti hanno fondato un'associazione, chiamandola con il nome della figlia più grande, Gioia, e aperto un conto corrente per raccogliere fondi per quel che resta della sua famiglia. Gli amici lanciano un appello: "Aiutate Flamur per permettergli di ricominciare a lavorare". Il conto corrente dove fare la donazione è: IT84U020080140100010756575.

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Alluvione, “Non c’è fango che tenga”: 20.000 magliette per il rilancio di Genova


Genova. “Non c’è fango che tenga”. E’ la nuova iniziativa solidale pensata da alcuni genovesi per aiutare chi è stato duramente colpito dall’alluvione del 4 novembre.
“Per chi si è tramutato in angelo del fango, per chi non ha potuto, per chi vuole ancora dare una mano a chi ora deve ricostruire e ricostruirsi – spiega Dacia Puppo, dalla pagina Facebook “20 mila magliette per il rilancio di Genova” – in diverse zone della città saranno organizzati punti di distribuzione magliette ‘non c’è fango che tenga – i genovesi’ per una raccolta fondi a favore delle attività lavorative (negozi e artigiani) di Marassi gravemente colpite dall’alluvione del 4 novembre”.
Oltre 20.000 magliette saranno distribuite a Marassi, zona Expò, zona centro, nei centri commerciali, nelle parrocchie, allo stadio. L’elenco completo sarà postato con gli aggiornamenti sulla bacheca dell’evento. Il contributo minimo previsto è di 10 euro. E’ possibile anche l’acquisto di gruppi di magliette per amici/iniziative/eventi.
La raccolta è organizzata da un gruppo di imprese e negozi genovesi, fortunatamente non toccati dalla calamità, e dalla parrocchia Santa Margherita di Marassi.
“Questa maglietta è un simbolo – conclude Puppo – una dimostrazione di vicinanza a chi ora deve ricostruire e rialzare la testa. Grazie a tutti, so che ci sarete come una settimana fa, come ieri e come oggi”.

http://www.genova24.it/
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Orrore, la Grecia in schiavitù: è stata venduta agli inglesi

La scoperta è di quelle agghiaccianti, e ci arrivo fra un attimo. Ma il senso di disperazione di chi scrive è che non so più a chi appellarmi. Questo colpo di Stato finanziario in Europa sta vomitando orrori su orrori man mano che gli si scava all’interno. Il mio lavoro è di scoprire e rendere pubblico ciò che scopro, ma per chi? Chi ha la determinazione di agire? Non voi, non i politici, non i sindacati, non la Chiesa. Chi allora? Chi? Ora la scoperta. I greci sono spacciati, non possiamo far più nulla. Dobbiamo lasciarli andare e vederli morire, come fossimo i pochi che sono riusciti a salire sull’ultima scialuppa rimasta e che devono rassegnarsi ad abbandonare gli altri naufraghi ai pescecani che li stanno già dilaniando.




La regina ElisabettaLo so, è orrendo allontanarsi mentre quelli urlano da non poter sopportare. Non abbiamo scelta. I criminali dall’Unione Europea, leggi i financialnazisti tedeschi e i financialVichy francesi, hanno firmato la condanna a morte dei greci nel summit europeo del 26 ottobre, dove all’insaputa della stampa e delle televisioni la seguente clausola è stata imposta di forza ad Atene: la giurisdizione legale sui titoli di Stato greci ancora in circolazione (cioè non ripagati) passa dalla sovranità greca a quella inglese. Traduco: la Grecia non è più padrona del proprio debito, che da ora è gestito legalmente dalla Corona britannica sotto leggi britanniche.

Conseguenze: primo, la Grecia può essere ora trascinata in tribunale dai suoi creditori senza poter esercitare uno straccio di difesa sovrana con le proprie leggi. Parlamento e giustizia greci valgono ormai meno di nulla. Secondo, la Grecia in questo modo non potrà più rinegoziare il proprio debito per salvare la nazione. Non lo potrà fare né in Euro, né in Dracme (cioè proporre ai creditori di accontentarsi di rimborsi inferiori in Euro o di rimborsi in Dracme). Infatti non è più legalmente proprietaria del suo debito, e verrebbe massacrata dai creditori che per farlo userebbero le leggi di un altro Paese (notoriamente e sfacciatamente pro-business).


Il premier inglese David CameronMa questo significa soprattutto che non può più abbandonare l’Eurozona, perché la condizione essenziale del default sovrano è di poter poi dire al mondo intero: «Rinegozio il mio debito alle mie condizioni e con la mia moneta». L’hanno chiusa dentro a chiave, hanno buttato la chiave, e lì deve morire. Fermi: parliamo di sofferenze vere, gente vera, oggi, e destini troncati. Crimini contro l’umanità.
La cosa che fa urlare di furia è anche che fra l’altro questa condanna a morte gli è stata imposta in cambio di un pacchetto di aiuti che sono proprio ciò che ne torturerà l’economia lentamente fino al decesso, perché sono le… famose misure di austerità che sono oggi piombate anche qui da noi. I greci sono perduti. Mi rimane solo una magrissima speranza: che il sadismo franco-tedesco, dopo aver macellato milioni di famiglie greche, irlandesi, portoghesi e italiane, inizi a divorare se stesso, collassando anche la scialuppa dove troneggiano Francia e Germania, che forse comincinano già ora a rendersene conto.

Merkel e SarkozyE rimaniamo noi. Cioè voi, perché io la mia parte la faccio. Lavoro gratis per queste battaglie, rischio il vilipendio del Capo dello Stato un giorno sì e uno no, rischio le querele che mi portano via la casa, rischio i manganelli quando vado a urlare a Prodi “delinquente” in pubblico, rischio un bossolo in una busta di carta nella buca delle lettere, certo, perché questi non scherzano, e poi  ho perso reddito, fama, e ciò che amavo fare nella vita, cioè le inchieste in giro per il mondo. Ma voi. Voi su quella scialuppa, ancora interi, adulti vaccinati, che messi di fronte alla fine dei vostri figli in un’Italia kosovizzata state lì inermi, laureati, diplomati, occupati, macchinati, Ipaddati, bravi a tirare scapaccioni ai vostri bambini, ma lì imbelli di fronte al Potere e solo capaci di scrivere a me “Dott. Barnard, ma cosa possiamo fare?”. Cosa potete fare? Siate uomini! Siate donne! E se non sapete difendervi per sopravvivere allora schiattate. Vergognatevi. Carne da pescecani. (e smettete di scrivermi).
(Paolo Barnard, “Carne da pescecani (voi)”, intervento pubblicato sul blog di Barnard il 12 novembre 2011).
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lunedì 7 novembre 2011

Maltempo Torino - Lungo il fiume Dora

Riprese fatte il 6 novembre 2011 dalle 16.00 alle 16.30 ca lungo la Dora da Via Cigna a Corso Belgio attraversando tutti i ponti. Alcuni a quell'ora li avevano già chiusi.
**** Oltre il 4° minuto si può assistere a tutta l'energia della Dora.. ****
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A Torino Murazzi allagati dalla piena

La Dora in piena a Torino

I Murazzi del Po, chiusi a pedoni e veicoli già da ieri, sono stati allagati dalla piena del Po. Dei numerosi locali presenti lungo le sponde, affiorano soltanto le cime dei tendoni. Nonostante gli appelli a tenersi lontani dai corsi d'acqua, sui ponti che attraversano il Po nel centro di Torino, in molti assistono, fotografano e riprendono
con i telefonini l'innalzamento delle acque del fiume. Domani scuole chiuse in tutti i comuni del torinese.

Il livello del fiume Po a Piacenza è salito a 5,4 metri per effetto delle precipitazioni intense che hanno fatto scattare l'allerta per l'allagamento delle aree golenali non difese da argini con conseguenti danni alle attivita' agricole. E' quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti alle 17,00 di oggi sulla situazione del fiume Po e dei suoi
affluenti, tenuti sotto controllo per il pericolo piena ed esondazioni.

Il livello del Lago Maggiore a Sesto Calende è aumentato di mezzo metro in ventiquattro ore a conferma della insolita violenza della pioggia caduta che ha creato situazioni di sofferenza in molti corsi d'acqua. Dal Bormida al Dora Baltea, dal Pellice al Tanaro e al Sesia la situazione delle campagne lungo tutti i fiumi principali è critica. Gli agricoltori della Coldiretti sono impegnati in un attento monitoraggio sul territorio per la verifica dei danni ed il sostegno alle aziende agricole in difficoltà.

Si registrano infatti numerosi casi di campi allagati e di aziende agricole isolate e c'è
preoccupazione anche per i capi di bestiame allevati nelle stalle a ridosso delle aree golenali.La pioggia continua a flagellare il Piemonte. E in particolare nel settore occidentale la protezione civile prevede una mattinata di intense precipitazioni, che dovrebbero attenuarsi nel pomeriggio.

A valle della confluenza con la Stura di Demonte i livelli sono in crescita verso la soglia di attenzione grazie al contributo degli affluenti minori. Incrementi più contenuti, al di sotto dei livelli di attenzione, nei settori alpini occidentali del Cuneese e nel Toce.

Esondazione del fiume Dora, evacuato ospedaleEvacuazione della sede Birago di Vische dell'ospedale Amedeo di Savoia di Torino. Circa 70 i ricoverati interessati al trasferimento in altre sede sanitarie cittadine.
Un centinaio di persone sono state evacuate a Pianezza (Torino). Si tratta dei residenti di uno stabile nei pressi del fiume Dora, già interessato dalle esondazioni del 2000. Anche in questo caso, come per le altre effettuate sinora, si tratta di un'evacuazione a scopo precauzionale.

http://www.rainews24.rai.it/
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Il Fiume Po - a Torino Murazzi allagati dalla piena

Il Fiume Po - a Torino Murazzi allagati dalla piena
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Maltempo Torino, la Dora al ponte di via Bologna alle 19.15

Ecco come si presenta la Dora Riparia alle 19.15 al ponte di via Bologna. Allarme per possibile esondazione. Anche se nelle ultime ore il livello sembra stabile. L'ondata di piena potrebbe arrivare entro la mezzanotte. Video
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sabato 5 novembre 2011

Alluvione Genova. Muore mamma albanese con due figlie

 Il papà albanese  in pochi secondi ha visto morire davanti ai suoi occhi tutta la sua famiglia, trovandosi in braccio il cadavere di sua figlia.  

Tra le vittime dell'alluvione di Genova anche una madre albanese di 28 anni si chiamava  Shpresa Djala e le sue piccole figlie piccole, Janissa Djala di un anno e  Gioia Djala di 8 anni .
La giovane madre ha provato a salvare le piccole ma non è servito a nulla .
Condoglianze per questa grande tragedia naturale che sta colpendo la città di Genova , dove l'acqua e il  fango sta distruggendo tutto quello che trova davanti.
Il papà albanese  in pochi secondi ha visto morire davanti ai suoi occhi tutta la sua famiglia, trovandosi in braccio il cadavere di sua figlia.

Flamur, il papà che si è trovato la figlia morta in braccio
Si è ritrovato di colpo con una bimba in braccio. Morta. Era sua figlia. In questo modo un padre albanese di una quarantina d'anni, Flamur Djala, ha avuto la tragica conferma che l'intera sua famiglia era annegata nell'androne di un palazzo di via Fereggiano, a Genova: la moglie Shpresa Djala, 28 anni, e le figlie Janissa Djala, di 1 anno, e Gioia, di 8 anni. A raccontare il suo dramma è uno dei suoi migliori amici. Flamur Djala non riesce a parlare, continua a piangere in un angolo, assistito dai suoi due fratelli. "Per lui la famiglia era tutta la sua vita - ha detto Martino -. Era una famiglia meravigliosa, lei era una donna fantastica. Lui viveva per i suoi bambini. Una famiglia di una volta, tipica dell'Italia degli Anni Cinquanta".




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