L'ITALIA VISTA DAGLI STRANIERI..

mercoledì 23 novembre 2011

Alluvione a Genova, tra i volontari molti immigrati

di Marco Foglietti

Forse per ringraziamento verso il Paese che li ha ospitati, forse perché la loro cultura li spinge ad aiutare il vicino nei momenti di difficoltà, più di quanto facciamo noi. O forse per un semplice ma nobile sentimento di solidarietà. Qualunque sia la ragione, una cosa è certa: tra i volontari impegnati in queste ore nella Genova alluvionata la presenza degli immigrati è sempre più considerevole.

Armati delle sole braccia e scavando a mani nude nel fango, si mischiano a Vigili del Fuoco e Protezione Civile in cerca di una mano da stringere e una vita da salvare, ricordando magari, che qualche mese fa quella mano era di un siciliano di una lontana e minuscola isola mediterranea.

In questi ultimi anni Genova ha dimostrato di essere un esempio di civiltà e di ospitalità, accogliendo e dando lavoro a numerosi immigrati, ben cinquantamila. Forte, soprattutto, la presenza di ecuadoriani, ma anche di albanesi e marocchini. Oggi sono però loro a restituire il favore. La migliore risposta all’ondata xenofoba che rischiava di travolgere – questa volta metaforicamente – Genova. Subito si erano levate, infatti, grida di indignazione dopo la notizia degli sciacallaggi da parte di una sparuta minoranza di immigrati, avvenuti nel marasma generale del dopo alluvione.

Oggi, in questo clima di angoscia per quelle vite spezzate e per l’incubo di nuove esondazioni, l’unica speranza è quel sentimento fraterno che sta impegnando senza tregua una città intera. Quel dipendere dalle vite altrui deve essere inteso come l’inizio di un nuovo status sociale, stavolta però, non fine a se stesso, non più a tempo determinato. Nella tristezza è confortante pensare che, per l’ennesima, volta la natura ci ha messo di fronte a un bivio: continuare così o voltare pagina senza più pause, senza dover aspettare un’altra tragedia che ci ricordi che siamo tutti sotto lo stesso cielo.

Forse per ora, per riconoscenza o per cultura, per ringraziamento o per solidarietà, chi lo ha capito sono loro, che con un semplice gesto hanno abbattuto le barriere mentali che separano il “noi” dal “loro”, dando esempio di cittadinanza mondiale, ma allo stesso tempo arricchendo in termini di cultura e di sensibilità una città, una nazione, che oggi sa che può contare anche su di loro.


fonte http://frontierenews.it/2011/11/alluvione-a-genova-tra-i-volontari-molti-immigrati/
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