L'ITALIA VISTA DAGLI STRANIERI..

lunedì 25 febbraio 2008

Cittadini dell’Unione Europea


A partire dall'11 aprile 2007 i cittadini europei che vogliono stabilirsi in Italia, o in un altro stato dell’Unione Europea, non hanno più l’obbligo di chiedere la carta di soggiorno. Trascorsi tre mesi dall'ingresso è necessario iscriversi all'
anagrafe del comune di residenza.
Per i soggiorni inferiori a tre mesi non è richiesta alcuna formalità.
Per l’iscrizione è necessario presentare la documentazione che attesti lo svolgimento di un'attività lavorativa, di studio o di formazione professionale.
Diversamente, è necessario dimostrare la disponibilità di risorse economiche sufficienti al soggiorno ed essere titolari di un'assicurazione sanitaria.
Tabella esemplificativa del reddito richiesto.
Limite di reddito
Numero componenti
€ 5.061,68
Solo richiedente o richiedente + un familiare
€10.123,36
Richiedente + due familiari o richiedente + tre familiari
€15.185,04
Richiedente + quattro familiari e oltre
I cittadini comunitari che hanno presentato domanda di carta di soggiorno prima dell'11 aprile 2007, potranno iscriversi all'anagrafe con la ricevuta dalla Questura o da Poste Italiane e con l'autocertificazione dei requisiti richiesti dalla nuova normativa.
Familiari stranieri
Per i soggiorni di durata superiore a tre mesi, i familiari stranieri (cioè non comunitari) del cittadino comunitario devono chiedere la carta di soggiorno, presentando domanda presso la Questura o inoltrandola tramite le
Poste (kit con banda gialla).
Alla domanda si allegano i seguenti documenti:
documento d'identità o passaporto ed eventuale visto d'ingresso
documento che attesti la qualità di familiare
l'attestato della richiesta d'iscrizione anagrafica del familiare del cittadino comunitario.
Dopo cinque anni di permanenza continuativa, i familiari stranieri (cioè non della comunità europea) dei cittadini comunitari potranno chiedere la carta di soggiorno permanente per familiari di cittadini europei.
La richiesta della carta di soggiorno permanente deve essere presentata, prima della scadenza della carta di soggiorno, alla Questura del luogo di residenza.
11 aprile 2007


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Schengen: cadono i confini di altri 9 Paesi

Dal 21 dicembre, salgono da 15 a 24 i Paesi aderenti alla Convenzione di Schengen che prevede, fra l'altro, l'abolizione delle frontiere interne e il rafforzamento dei controlli dei confini esterni all’area. Entrano oggi nello spazio Schengen tutti i Paesi, tranne Cipro, che nel 2004 hanno aderito all’Unione europea: Slovenia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria e Malta. In tutti questi Paesi dunque vengono oggi abolite le frontiere interne terrestri e marittime e garantita la libera circolazione delle persone. Vengono inoltre soppresse le procedure amministrative fino ad oggi necessarie come il visto d’ingresso e il diritto d’asilo.

Per quanto riguarda le frontiere aeree invece i controlli e le procedure rimangono le stesse in vigore fino ad oggi e saranno abolite solo il 30 marzo 2008, tempo necessario per mettere in atto le modifiche strutturali relative alla canalizzazione del flusso passeggeri.

Libera circolazione

I cittadini che circoleranno liberamente tra i vari Paesi dovranno comunque avere con sé un titolo di viaggio valido: passaporto, carta d’identità o documento equipollente. Lo stesso vale per gli italiani che circoleranno in area Schengen. Anche gli stranieri regolarmente soggiornanti in uno dei 24 Paesi possono circolare liberamente e soggiornare in un altro Stato per un periodo massimo di 3 mesi e purché possano esibire, se richiesto, un titolo di viaggio valido e il permesso di soggiorno.

Come nasce l’accordo

L’accordo di Schengen è nato il 14 giugno del 1985 con l’intento di eliminare le formalità doganali per i cittadini in transito sul territorio comunitario. Il 19 giugno del 1990 con la Convenzione sono stati fissati i principi fondamentali dell’intesa:

possibilità per le persone che soggiornano sul territorio degli Stati aderenti di attraversare liberamente i confini di uno Stato membro senza dover sottostare ad alcun controllo;
collaborazione tra le forze di polizia degli Stati aderenti (con possibilità di inseguire un ricercato oltre i confini di un altro Stato);
stretto coordinamento tra gli Stati aderenti per combattere spaccio di droga, immigrazione clandestina e traffico di armi;
creazione di un sistema di collegamento telematico (“SIS”) per assicurare la rapida diffusione tra le forze di polizia degli Stati aderenti di informazioni riguardanti persone od oggetti sospetti.
La Convenzione è entrata in vigore soltanto nel 1995 tra sette Paesi. In Italia l’accordo è diventato operativo nel 1997; successivamente sono entrate Grecia e Austria. Nel 2001 si sono aggiunte anche Danimarca, Finlandia, Svezia e i primi due Paesi non appartenenti all’Unione europea: Islanda e Norvegia.

Evento storico: feste ai confini

“Un momento storico e simbolico per un’Europa sempre più unita, nella quale più libertà si coniuga con maggiore sicurezza dei cittadini”. Questo il messaggio della Commissione Ue sull'estensione a nove paesi del sistema Schengen. Anche il vicepresidente Franco Frattini sostiene che la possibilità per circa 400 milioni di cittadini di viaggiare liberamente “è un risultato unico e storico”.

Un evento che è stato festeggiato - e lo sarà ancora nei prossimi giorni - in tutti i Paesi di confine che in questo modo abbattono definitivamente la cosiddetta “cortina di ferro”. A Trieste presso i vari valichi di confine si svolgono cerimonie celebrative: alle 20,30 del 21 dicembre a San Pelagio; alle 9 del 22 dicembre a Basovizza; alle 13 del 22 dicembre a Pese e alle 15,30 delle 22 dicembre al valico internazionale di Rabuiese.

Per l’occasione la questura di Trieste ha anche organizzato - dal 22 al 29 dicembre presso il palazzo della Camera di commercio in piazza della Borsa - una mostra dedicata alla polizia di frontiera dal titolo: “70 anni sui confini” con uniformi, immagini e documenti dagli anni ’40 ad oggi.
21 dicembre 2007

http://www.poliziadistato.it/
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Immigrazione, 'Progetto Sami' e 'Guida fiscale': due iniziative da diffondere per una politica

Immigrazione
25.02.2008
Immigrazione, 'Progetto Sami' e 'Guida fiscale': due iniziative da diffondere per una politica dell'inclusioneSaranno propagandate dai Consigli territoriali per l'immigrazione, lo prevede una circolare le Dipartimento per le libertà civili e immigrazione
Una
circolare del Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione-Direzione centrale per le politiche dell'immigrazione e dell'asilo ha invitato tutti i prefetti che operano nell'ambito delle attività dei Consigli territoriali per l'immigrazione alla diffusione di due iniziative che intendono affrontare il fenomeno migratorio in Italia da un punto di vista costruttivo e delle politiche dell'inclusione. La prima riguarda la pubblicazione del progetto Sami 'Oltre la discriminazione - Manuale operativo di comunicazione sociale su immigrazione e tratta di persone' che edito nel contesto dell’iniziativa comunitaria Equal Az. 3 Sami-Spazi aperti per il mainstreaming interculturale - è stato realizzato in collaborazione con la Facoltà di Scienze della comunicazione dell’Università 'La Sapienza' di Roma. Il manuale è il risultato di un percorso formativo universitario articolato in cinque laboratori per l’analisi e studio delle campagne di comunicazione sociale, realizzate nel corso del 2006-2007 da “Pane e Denti (possibilità e strumenti)” e 'Tratta NO! Un altro punto di vista', entrambi sperimentazioni Equal coinvolte nel progetto Sami. I temi affrontati vanno dalla tratta di esseri umani alla discriminazione dei migranti sui luoghi di lavoro e nella società ma anche i pregiudizi e gli stereotipi culturali diffusi. L'iniziativa si propone un nuovo modo di affrontare il fenomeno, che si muove sul terreno della comunicazione sociale promuovendo un cambiamento profondo degli atteggiamenti e delle pratiche di cittadini, operatori, istituzioni.Il progetto “Oltre la discriminazione” è stato presentato pubblicamente nel corso di una conferenza stampa il 29 gennaio 2008 presso l’AICCRE ed è ora diffusa a livello nazionale dai promotori nonché da AICCRE e dalla Rete Nazionale delle Consigliere e Consiglieri di Parità in qualità di partner della rete di sostegno al progetto. La seconda iniziativa riguarda la pubblicazione della Agenzia delle Entrate di una 'Guida fiscale per gli stranieri' in Italia che tradotta nelle lingue più diffuse tra gli immigrati fornisce le principali informazioni sul fisco.
Per diffondere una cultura della legalità e dell'inclusione degli stranieri nel nostro Paese anche
il ministero dell'Interno nell'ottobre scorso con la presentazione del ministro Amato, ha adottato una analoga iniziativa con la guida 'In Italia, in regola'. In 11 schede facilmente consultabili sono descritte le procedure sulle pratiche più frequentemente coinvolgono gli immigrati. Le guide sono disponibili anche nella traduzione in 7 lingue: inglese, francese, spagnolo, albanese, russo, cinese ed arabo.


fonte www.interno.it
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Terrorismo, oscurati dalla Digos di Verona quattro blog filo-Al Qaeda

22.02.2008
Denunciate sette persone di nazionalità italiana che hanno ammesso la loro attività di 'simpatizzanti' dell'estremismo islamico


Sono stati oscurati dalla Digos di Verona quattro blog filo-islamici che rilanciavano in Italia i proclami dei capi di Al Qaeda.
La Polizia finora ha denunciato sette persone. Si tratta di italiani, incensurati, finiti nella rete del proselitismo islamico collegandosi al principale dei quattro blog, 'Qital', gestito in Senegal dall'ex imam di Carmagnola, Fadl Mamour.
Gli agenti della Digos veronese, in collaborazione con i colleghi delle questure di Latina, Firenze e Reggio Calabria, hanno compiuto una serie di perquisizioni in tutto il Paese, partendo dai dati tecnici forniti dalla Polizia Postale di Venezia, che hanno consentito di volta in volta di sapere da quale apparato telefonico avveniva l'aggiornamento di uno dei blog.

Oltre a quello di Mamour, sono stati oscurati un altro blog gestito dalla moglie dello stesso imam, ed altri due diari filo-islamici on line gestiti direttamente in Italia.

L'indagine è stata coordinata dal procuratore della Repubblica di Verona Guido Papalia che ha contestato ai sette denunciati l'istigazione a delinquere con l'aggravante del terrorismo.
I sette denunciati, per lo più giovani, sono residenti in provincia di Reggio Calabria, Latina e Firenze. Due di loro, una studentessa universitaria 21enne di Reggio, e uno studente 19enne di Latina, gestivano i due siti interamente italiani che dialogavano in rete con il blog dell'imam Adbul Fadl Mamour, espulso qualche mese fa dal Paese.
I due giovani hanno ammesso la loro attività di 'simpatizzanti' dell'estremismo islamico. Il ragazzo, conosciuto con il nickname di 'Mujhad', ha sostenuto di non considerare Al Qaeda un'organizzazione terroristica bensì un organismo che ha una determinata visione del mondo e della religione che il giovane si sentiva di condividere in pieno.

Secondo gli investigatori non ci si trova tuttavia di fronte a sette terroristi, ma a persone che confermano come il proselitismo per la Jihad islamica trovi adesioni anche in Italia.


fonte http://www.interno.it/
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Cittadini del Bangladesh:

Cittadini del Bangladesh: giustificata la concessione della protezione umanitaria solo se sussistono fondati motivi di persecuzione nel Paese d’origine
Un comunicato del Viminale ricorda gli interventi già adottati con la circolare del 9 gennaio 2008


Il 15 novembre scorso il ciclone Sidr si abbatteva sulla costa sud ovest del Bangladesh con raffiche di vento che raggiunsero i 240/km orari e un’ondata di piena che si spinse per più di 35 km all’interno delle coste.

In considerazione della difficile situazione che si determinò nella regione asiatica, il Viminale, come in occasione della tragedia dello Tzunami, con la circolare del 9 gennaio 2008, aveva disposto una sospensione temporanea dei provvedimenti di espulsione dei cittadini bengalesi ed aveva attivato le procedure necessarie affinchè fossero velocizzati i tempi della trattazione delle istanze di ricongiungimento familiare. Allo stato attuale, tale intervento esaurisce le iniziative che il Ministero dell’Interno può adottare in proposito.

Con riferimento alle annunciate manifestazioni di cittadini del Bangladesh, organizzate per ottenere il riconoscimento della protezione umanitaria, il Ministero dell’Interno comunica di avere già esaminato la questione, anche in occasione di un incontro con alcune associazioni e con l’Ambasciatore del Bangladesh.

Nei giorni scorsi, però, numerosi cittadini del Bangladesh hanno presentato domanda di asilo. Solo presso l’ufficio straneri della Questura di Roma sono state presentate - nell’ultima settimana – circa sei mila domande. Sorge il dubbio che qualcuno, con intento strumentale, stia alimentando aspettative infondate che non possono essere soddisfatte.

Infatti, se non sussistono fondati motivi di persecuzione nel Paese d’origine non è giustificata la concessione della protezione umanitaria.

http://www.interno.it/
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