NUOVI ITALIANI di Corrado Giustiniani
pubblicato il 17-03-2008 alle 16:46
Gli immigrati dilapidano il welfare. Il grido d'allarme si propaga in molti paesi d'Europa, intonato spesso dalle opposizioni, come il Partito popolare di Mariano Rajoy, in Spagna. Anche in Italia c'è chi giura che gli stranieri siano venuti a rubarci posti negli ospedali e pensioni all'Inps. Ma una recentissima ricerca del Cespi, Centro studi di politica internazionale, mostra che le cose non stanno così.
Analizzando tutte le prestazioni erogate dall'Inps a sostegno del reddito, scopriamo che sono stranieri il 7,6 per cento dei lavoratori dipendenti assicurati, ma solo il 6,1 per cento di loro fruisce di indennità di disoccupazione non agricola, il 6,5 per cento di cassa integrazione, il 2,8 di trattamenti di mobilità. Quanto alle pensioni, solo lo 0,5 per cento di esse vengono erogate a ultrasessantacinquenni nati all'estero, e per il 60 per cento si tratta di nostri emigrati o loro discendenti. In definitiva sarebbero 100 mila le pensioni versate a immigrati, anche se nei prossimi 15 anni il loro numero si triplicherà.
Sul sistema sanitario gli stranieri, almeno per il momento, pesano poco. Anche per la loro più bassa età media (31 anni contro i 44 degli italiani). Per i clandestini c'è un filtro: possono ottenere soltanto cure “urgenti o comunque essenziali”. Si registra un'incidenza maggiore solo per alcuni interventi, come l'Ivg, l'interruzione volontaria di gravidanza.
Il Cespi si domanda se gli immigrati, da noi, non siano piuttosto erogatori di welfare. Le badanti, ad esempio, fanno risparmiare allo Stato qualcosa come 6 miliardi di euro: tanto costerebbe, secondo una stima del ministero del Lavoro, provvedere agli anziani in residenze sanitarie assistenziali. Gli infermieri extracomunitari per ora sono solo l'1,4 per cento del totale, ma dal 2002 al 2005 sono aumentati dell'83 per cento. Ancor più cresce la domanda di operatori socio-sanitari stranieri, e il 15 per cento delle cooperative di servizi è composto da stranieri. In questo welfare all'italiana, basato sulle badanti, ci sono benefici (risparmio economico, cura personalizzata a domicilio) e certo anche costi (scarsa professionalità, difficoltà a fidelizzare, volatilità del servizio). A lungo termine, il modello potrebbe non essere più sostenibile. Ma su di esso oggi si fa affidamento e nessuno lo può negare.
fonte http://www.ilmessaggero.it/
L'ITALIA VISTA DAGLI STRANIERI..
lunedì 17 marzo 2008
ZIMBABWE/ GB ESPELLE 500 RICHIEDENTI ASILO, PROTESTANO ATTIVISTI
Londra denuncia gli abusi, ma non mostra compassione per profughi
Roma, 17 mar. (Apcom) - Il governo britannico ha respinto la richiesta di asilo di 500 cittadini dello Zimbabwe, invitandoli a rimpatriare per evitare un provvedimento di espulsione. Un'attivista dell'Associazione Zimbabwe, Sarah Harland, ha denunciato ai microfoni della Bbc il doppio atteggiamento tenuto da Londra verso il Paese africano: da una parte accusa le autorità di Harare di gravi violazioni dei diritti umani, dall'altra costringe le persone a tornare nel Paese.
"E' sbagliato far tornare le persone in Zimbabwe in questo momento di incertezza", ha detto Harland, facendo riferimento alle prossime elezioni politiche e presidenziali del 29 marzo. "Ed è curioso che il governo sia così severo sulla situazione nello Zimbabwe e sul suo governo e che allo stesso tempo mostri così poca compassione verso quanti sono fuggiti da quel Paese", ha aggiunto.
Lo scorso anno, un giudice britannico ha sentenziato che non tutti i zimbabwiani rischiano di essere perseguiti una volta rimpatriati, annullando un precedente verdetto che vietava la loro deportazione. L'Agenzia per l'Immigrazione ha già notificato l'ordine di rimpatrio per i 500 richiedenti asilo. "Le scriviamo per assicurarci che sappia che l'Agenzia provvederà in tempi brevi al suo ritorno forzato in Zimbabwe - si legge nella missiva inviata ai richiedenti asilo - avendo perso il ricorso in appello, non potete rimanere nel Regno Unito. Dovrebbe quindi provvedere al suo ritorno a casa". Secondo l'Independent, sono circa 1.000, su 7.000, i richiedenti asilo dello Zimbabwe che verranno colpiti dal provvedimento. Un portavoce del governo ha dichiarato alla Bbc che "non tutti i zimbabwiani hanno i requisiti per rimanere nel Regno Unito".
fonte http://notizie.alice.it/
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Roma, 17 mar. (Apcom) - Il governo britannico ha respinto la richiesta di asilo di 500 cittadini dello Zimbabwe, invitandoli a rimpatriare per evitare un provvedimento di espulsione. Un'attivista dell'Associazione Zimbabwe, Sarah Harland, ha denunciato ai microfoni della Bbc il doppio atteggiamento tenuto da Londra verso il Paese africano: da una parte accusa le autorità di Harare di gravi violazioni dei diritti umani, dall'altra costringe le persone a tornare nel Paese.
"E' sbagliato far tornare le persone in Zimbabwe in questo momento di incertezza", ha detto Harland, facendo riferimento alle prossime elezioni politiche e presidenziali del 29 marzo. "Ed è curioso che il governo sia così severo sulla situazione nello Zimbabwe e sul suo governo e che allo stesso tempo mostri così poca compassione verso quanti sono fuggiti da quel Paese", ha aggiunto.
Lo scorso anno, un giudice britannico ha sentenziato che non tutti i zimbabwiani rischiano di essere perseguiti una volta rimpatriati, annullando un precedente verdetto che vietava la loro deportazione. L'Agenzia per l'Immigrazione ha già notificato l'ordine di rimpatrio per i 500 richiedenti asilo. "Le scriviamo per assicurarci che sappia che l'Agenzia provvederà in tempi brevi al suo ritorno forzato in Zimbabwe - si legge nella missiva inviata ai richiedenti asilo - avendo perso il ricorso in appello, non potete rimanere nel Regno Unito. Dovrebbe quindi provvedere al suo ritorno a casa". Secondo l'Independent, sono circa 1.000, su 7.000, i richiedenti asilo dello Zimbabwe che verranno colpiti dal provvedimento. Un portavoce del governo ha dichiarato alla Bbc che "non tutti i zimbabwiani hanno i requisiti per rimanere nel Regno Unito".
fonte http://notizie.alice.it/
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