L'ITALIA VISTA DAGLI STRANIERI..

venerdì 1 ottobre 2010

Bledar Vukaj ucciso nel 2003 - omicidio senza indagini

Il caso di Bledar Vukaj, morto in circostanze non risolte il 25 marzo 2003.
Bledar era un ragazzo albanese , giocava a football americano. E stato ucciso e tutt'oggi la sua famiglia non ha avuto giustizia.

La mattina del 25 marzo 2003, alle porte di Casalmaggiore (Cremona), un pescatore ha trovato il corpo senza vita di Bledar Vukaj, 22 anni, promessa della squadra di football americano dei Phanters(squadra di Parma).



un articolo che ne racconta la storia


http://sdp80.wordpress.com/2010/07/02/bledar-vukaj-omicidio-senza-indagini/

Bledar Vukaj un ragazzo di 22 anni morto in circostanze tutte da chiarire. Dalle cronache del 26 marzo 2003: “Un cadavere sotto il ponte. Sembra un suicidio, ma l’omicidio non è escluso” Da subito dubbi, perché? Bledar era una promessa del football americano, giocava nella squadra dei Phanters, il giorno prima del suo ritrovamento era contento per un articolo con la sua foto su una rivista. Il 24 marzo uscito dal lavoro ha due incidenti. Lungo la via Emilia avrebbe eseguito un sorpasso azzardato: supera una Fiesta rossa e rientra repentinamente per il sopraggiungere di un veicolo nel senso opposto di marcia. Con questa manovra avrebbe urtato lo specchietto sinistro. Bledar chiama il suo dirigente Paolo Magri, questi dichiara: “Bledar si è fermato, ma l’autista della Fiesta si è avventato sulla Golf colpendo con pugni il finestrino, non reagisce e si allontana, ma viene seguito dall’autista della fiesta. Bledar arriva alla rotonda di Pontetaro, dopo averla imboccata urta con la parte anteriore sul lato sinistro una Fiat Palio che si è immessa senza aver rispettato la precedenza. Bledar scende ma è ancora inseguito e fugge ancora perdendo la targa che consente l’identificazione ai carabinieri di Fontanellato il cui intervento è stato chiesto dai due automobilisti. Da quel momento solo Paolo Magri parla con Bledar. I suoi genitori non lo sentiranno e non lo vedranno più. Non ci sono messaggi, neanche per una famiglia sarda disagiata che Bledar aiutava economicamente.

Le versioni dei due automobilisti collidono con le perizie dell’assicurazione e con le foto dei rilievi. La Fiesta rossa ha danni a destra, c’è un’ampia strisciata. Bledar ha danni sulla parte anteriore destra e non ci sono segni rossi né da una parte né dall’altra, inoltre in quella zona non ci sono guardrail o altri delimitatori. Non è chiaro nemmeno come i carabinieri risalgano all’identità di Bledar. Uno degli automobilisti dichiara che i carabinieri hanno chiamato con la radio mobile, mentre sul loro verbale dichiarano di essere venuti a conoscenza una volta rientrati in caserma. L’unica certezza poco prima delle 10 del 25 marzo una telefonata ai carabinieri di Casalmaggiore un pescatore aveva avvistato un corpo. La macchina di Bledar abbandonata sul ponte mentre il ragazzo steso sulla massicciata in riva al fiume a faccia in giù, i piedi nell’acqua, la testa sui sassi. Intorno tante macchie di sangue. Il padre, Francesk non crede neanche per un istante al suicidio. Suo figlio non aveva motivo. Da subito le indagini non sono accurate. Proprio Francesk qualche giorno dopo, nel luogo del ritrovamento rinviene una parte del cellulare del figlio. Alcuni giornalisti gli forniscono delle foto. Da queste si vedono carabinieri che fanno rilievi senza guanti ed uno in particolare ha una busta bianca di plastica con dentro qualcosa, non si saprà mai cos’è. Dalle foto emergono tracce di scarpe nessuno accerterà che tipo di scarpe sono e soprattutto a chi appartengono! Bledar aveva una ciocca di capelli in mano nessuna perizia, neanche sui suoi vestiti che non verranno mai restituiti stessa cosa per l’auto. L’autopsia viene disposta senza avvisare la famiglia quindi non ci sarà un medico di parte. Francesk dai carabinieri vede il video dell’autopsia quando gli verrà consegnato due anni dopo si rende conto che non è lo stesso video, nonostante ciò emerge che i medici che eseguono dichiarano che il ragazzo non si è buttato dal ponte, ma gli hanno dato dei colpi e poi è stato fatto rotolare giù. Se fosse caduto da un’altezza di circa 18 metri avrebbe avuto moltissime fratture, soprattutto: polsi, gambe, vertebre, braccia. Bledar ha due tagli paralleli sulla nuca, come fosse stato colpito con un corpo contundente alle spalle, un altro taglio è sulla fronte. Il corpo sembra presentare segni di trascinamento, il giubbino è strappato all’altezza delle spalle, come se qualcuno avesse cercato di sollevarlo di peso mentre era a terra. Dalle foto emerge che il ragazzo ha diversi segni di bruciature a forma di triangolo, l’esame necroscopico non ne approfondisce la natura. Ma chi è esperto sa che quelli sono segni di pistole (Taser), illegali in Italia, utilizzate per immobilizzare attraverso scariche elettriche. Giornalisti, avvocati, chiunque si sia occupato della vicenda ha avuto minacce. Francesk chiede ripetutamente i tabulati delle telefonate registrate dal ripetitore di quella zona, riceve un elenco senza sapere a chi appartengono i numeri, nonostante il magistrato avesse chiesto l’identità dei proprietari. Il giudice dopo 5 anni archivia per omicidio, ma chi sono gli esecutori? Perché i carabinieri sono stati superficiali nelle indagini?

Autopsia Bledar Vukaj

Dossier Bledar Vukaj

fonte http://sdp80.wordpress.com/2010/07/02/bledar-vukaj-omicidio-senza-indagini/
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