Gli immigrati ci rubano il lavoro che nessuno vuole fare.
Gli italiani che non fanno niente e non vogliono sporcarsi le mani sanno solo puntare il dito contro gli immigrati che vengono a rubargli il lavoro, lavori che loro non si sognerebbero mai di fare , anzi neanche a sporcarsi le mani.
Ogni giorno le colpe della crisi economica italiani cadono sugli immigrati. Nei vari telegiornali ci sono notizie che accusano gli immigrati per omicidi incredibili poi il giorno dopo si viene a sapere che le uccisioni sono nel contesto famigliare.La molgie italiana che uccide il marito italiano.
La cosa strana è che se uno è straniero non viene considerato per le sue capacità intelletuali , lavorative ma viene visto come straniero e basta.
La distinzione deve essere fatta tra persone per bene e persone non per bene ma rendere la vita un inferno agli immigrati perché vengono da un altra terra è assurdo.
E' come se si odiasse il vicino di casa perchè non abita in casa nostra!!
L'Italia è in fallimento ed la colpa è degli immigrati ??
L'ITALIA VISTA DAGLI STRANIERI..
mercoledì 29 settembre 2010
martedì 28 settembre 2010
Quant’è difficile essere stranieri in Italia
Per uno straniero che sceglie di fermarsi in Italia la clandestinità è una tappa quasi obbligata. Lo sostiene l’Asgi, l’Associazione di studi giuridici sull’immigrazione, che ha celebrato il suo ventesimo anniversario lo scorso 17 settembre a Genova.
Guardate il video par capire quente cose squallide succedono ancora in Italia
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Guardate il video par capire quente cose squallide succedono ancora in Italia
Immigrati e le banche
Si è tenuto il 27 settembre 2010 a Roma un convegno dal titolo, "Sfida per l'integrazione: inclusione finanziaria degli immigrati" organizzato dall'ABI. La platea ha visto alcuni dei maggiori rappresentanti di gruppi bancari italiani, compreso le Poste Italiane, oltre ad una presenza di varie istituzioni. A caldo si possono fare alcune considerazioni, per cercare di capire come la strada da fare sul piano della comunicazione e del marketing sia ancora tanta.
Innanzitutto ancora una volta di parla per “gli immigrati”, e segmenti di tipo “etnico” senza fare le dovute distinzioni, soprattutto a livello numerico delle comunità presenti in Italia.
Si da per scontato che gli immigrati frequentino determinati posti più di altri e li si concentra la comunicazione. Sarebbe l’ora di uscire dallo stereotipo dell’immigrato che sta sempre al phonecenter, oppure alla fermata dell’autobus o del tram.
Si da per scontato che gli immigrati si riconoscano in alcuni modelli professionali e si usano quelli come interfaccia comunicativo e pubblicitario. Forse però bisognerebbe spiegare alle aziende che investono in marketing interculturale, che spesso gli immigrati lottano proprio per uscire da certi cliché che li vedono muratori, idraulici, badanti ecc…Se proseguiamo anche nella comunicazione pubblicitaria a rappresentarli cosi, forse non se la prendono tanto bene.
Qualcuno ha parlato di operatori di origine straniera in banca per fare sentire a proprio agio il cliente immigrato. Bene, ma non basta. Bisogna cominciare a inserire nei moduli formativi e di aggiornamento di tutto il personale bancario, anche elementi di intercultura e relazione con “il diverso”.
E tante altre cose ancora che si potrebbero fare.
La burocrazia fa male a tutti!!!
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Innanzitutto ancora una volta di parla per “gli immigrati”, e segmenti di tipo “etnico” senza fare le dovute distinzioni, soprattutto a livello numerico delle comunità presenti in Italia.
Si da per scontato che gli immigrati frequentino determinati posti più di altri e li si concentra la comunicazione. Sarebbe l’ora di uscire dallo stereotipo dell’immigrato che sta sempre al phonecenter, oppure alla fermata dell’autobus o del tram.
Si da per scontato che gli immigrati si riconoscano in alcuni modelli professionali e si usano quelli come interfaccia comunicativo e pubblicitario. Forse però bisognerebbe spiegare alle aziende che investono in marketing interculturale, che spesso gli immigrati lottano proprio per uscire da certi cliché che li vedono muratori, idraulici, badanti ecc…Se proseguiamo anche nella comunicazione pubblicitaria a rappresentarli cosi, forse non se la prendono tanto bene.
Qualcuno ha parlato di operatori di origine straniera in banca per fare sentire a proprio agio il cliente immigrato. Bene, ma non basta. Bisogna cominciare a inserire nei moduli formativi e di aggiornamento di tutto il personale bancario, anche elementi di intercultura e relazione con “il diverso”.
E tante altre cose ancora che si potrebbero fare.
La burocrazia fa male a tutti!!!
L'Italia e la mafia in un'applicazione per iPhone
In questi giorni è uscita un'applicazione per la Apple che rappresenta i paesi a suo modo e in particolare in Italia ha fatto tanto discutere la sua descrizione nel rappresentare l'Italia.
L'applicazione si chiama "What Country" ed è una descrizione in modo simpatico e curiosa per chi volesse avere una descrizione delle cose principali per un paese.
L'Italia è descritta con "pizza, mafia, pasta, scooters" e tutta l'applicazione è scaricabile a 79 centesimi su iTunes.
In realtà l'applicazione è stata creata da un azienda con sede in Biellorussia e quindi la Apple non avrebbe nulla a che vedere, potrebbe soltanto rimuoverlo dal sito
In Italia la ministro Brambilla ne ha chiesto il ritiro o la modifica della presentazione dell'Italia in quanto creerebbe un immagine negativa all'Italia .
Ovviamente viene da chiedersi perche ancora l'Italia viene descritta in questo modo ? L'italia è uno dei paesi del G8( ossia i 8 piu grandi della terra) viene ancora vista come paese di mafia ,pizza e pasta ?
Molti pensano che questa applicazione sia stata fatta per colpire l'Italia e le sue bellezze.
Molti pensano che la situazione dell'Italia sia ben descritta dall'applicazione.
Sta di fatto che l'iPhone oggi sta invadendo tutto il mondo e questa applicazione ha avuto una buona pubblicità.
Intanto il minsitro del turismo Brambilla ne ha chiesto la modifica perche"Offende l'Italia"
Sarebbe curioso capire cosa ne pensano gli stranieri in Italia.
Intanto sul TG3 il video che ne parla.
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L'applicazione si chiama "What Country" ed è una descrizione in modo simpatico e curiosa per chi volesse avere una descrizione delle cose principali per un paese.
L'Italia è descritta con "pizza, mafia, pasta, scooters" e tutta l'applicazione è scaricabile a 79 centesimi su iTunes.
In realtà l'applicazione è stata creata da un azienda con sede in Biellorussia e quindi la Apple non avrebbe nulla a che vedere, potrebbe soltanto rimuoverlo dal sito
In Italia la ministro Brambilla ne ha chiesto il ritiro o la modifica della presentazione dell'Italia in quanto creerebbe un immagine negativa all'Italia .
Ovviamente viene da chiedersi perche ancora l'Italia viene descritta in questo modo ? L'italia è uno dei paesi del G8( ossia i 8 piu grandi della terra) viene ancora vista come paese di mafia ,pizza e pasta ?
Molti pensano che questa applicazione sia stata fatta per colpire l'Italia e le sue bellezze.
Molti pensano che la situazione dell'Italia sia ben descritta dall'applicazione.
Sta di fatto che l'iPhone oggi sta invadendo tutto il mondo e questa applicazione ha avuto una buona pubblicità.
Intanto il minsitro del turismo Brambilla ne ha chiesto la modifica perche"Offende l'Italia"
Sarebbe curioso capire cosa ne pensano gli stranieri in Italia.
Intanto sul TG3 il video che ne parla.
Cgia, 389mila disoccupati in più nel biennio, 1 su 3 straniero
27 settembre, ore 10:11
Negli ultimi 2 anni la crisi economica ha aumentato l'esercito dei disoccupati presenti nel nostro territorio di quasi 389.000 unità.
Roma, 27 set. (Labitalia) - Negli ultimi 2 anni la crisi economica ha aumentato l'esercito dei disoccupati presenti nel nostro territorio di quasi 389.000 unità (precisamente 388.942) colpendo soprattutto gli stranieri. Quasi uno su tre, il 27,4%, non è infatti cittadino italiano. Il 23% è composto da giovani in età compresa tra i 15 e i 24 anni e il 19,2% da donne. I rimanenti sono maschi in età compresa tra i 25 e i 64 anni. E' quanto emerge da un'indagine della Cgia di Mestre che ha analizzato gli effetti della crisi economica sulle tre categorie occupazionali più deboli del nostro mercato del lavoro: i giovani, le donne e gli stranieri.
"In questi ultimi 2 anni - commenta il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi - la variazione percentuale di crescita del numero dei disoccupati stranieri è aumentata del 63,1%, contro il 22,8% dei giovani e l'8,3% delle donne. In Italia il tasso di disoccupazione degli stranieri ha ormai raggiunto l'11,6%. Un dato ancora molto inferiore al tasso di disoccupazione giovanile, pari al 27,9%, ma con ricadute sociali per questi immigrati altrettanto preoccupanti di quelle vissute dagli under 24. Infatti molti di questi stranieri sono extracomunitari che con la perdita del posto di lavoro conservano la validita' del permesso di soggiorno sino alla sua scadenza".
"Si pensi - aggiunge Bortolussi - che oggi in molti centri per l'impiego veneti dell'alta padovana o del trevigiano, storicamente zone di piena occupazione, il 35-40% degli iscritti nelle liste di disoccupazione è di nazionalità straniera". Secondo gli artigiani mestrini, "è difficile pensare che molti di questi immigrati troveranno un nuovo posto di lavoro" e dunque è necessario "ripensare la politica dei flussi migratori" riducendo "il numero di ingressi", e cercando di coprire le richieste occupazionali delle aziende con coloro che sono già presenti nel nostro territorio".
fonte www.adnkronos.com
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Negli ultimi 2 anni la crisi economica ha aumentato l'esercito dei disoccupati presenti nel nostro territorio di quasi 389.000 unità.
Roma, 27 set. (Labitalia) - Negli ultimi 2 anni la crisi economica ha aumentato l'esercito dei disoccupati presenti nel nostro territorio di quasi 389.000 unità (precisamente 388.942) colpendo soprattutto gli stranieri. Quasi uno su tre, il 27,4%, non è infatti cittadino italiano. Il 23% è composto da giovani in età compresa tra i 15 e i 24 anni e il 19,2% da donne. I rimanenti sono maschi in età compresa tra i 25 e i 64 anni. E' quanto emerge da un'indagine della Cgia di Mestre che ha analizzato gli effetti della crisi economica sulle tre categorie occupazionali più deboli del nostro mercato del lavoro: i giovani, le donne e gli stranieri.
"In questi ultimi 2 anni - commenta il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi - la variazione percentuale di crescita del numero dei disoccupati stranieri è aumentata del 63,1%, contro il 22,8% dei giovani e l'8,3% delle donne. In Italia il tasso di disoccupazione degli stranieri ha ormai raggiunto l'11,6%. Un dato ancora molto inferiore al tasso di disoccupazione giovanile, pari al 27,9%, ma con ricadute sociali per questi immigrati altrettanto preoccupanti di quelle vissute dagli under 24. Infatti molti di questi stranieri sono extracomunitari che con la perdita del posto di lavoro conservano la validita' del permesso di soggiorno sino alla sua scadenza".
"Si pensi - aggiunge Bortolussi - che oggi in molti centri per l'impiego veneti dell'alta padovana o del trevigiano, storicamente zone di piena occupazione, il 35-40% degli iscritti nelle liste di disoccupazione è di nazionalità straniera". Secondo gli artigiani mestrini, "è difficile pensare che molti di questi immigrati troveranno un nuovo posto di lavoro" e dunque è necessario "ripensare la politica dei flussi migratori" riducendo "il numero di ingressi", e cercando di coprire le richieste occupazionali delle aziende con coloro che sono già presenti nel nostro territorio".
fonte www.adnkronos.com
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