La misura è stata inclusa nel programma elettorale socialista
Gli stranieri condannati in Spagna per maltrattamenti alle donne saranno espulsi e non potranno tornare sul territorio spagnolo per almeno 10 anni dopo aver scontato la loro pena in carcere. E' una delle proposte incluse nel programma elettorale approvato oggi dal Psoe nella sua conferenza politica svoltasi a Madrid.
Secondo il testo adottato oggi, "gli stranieri su cui pesi una sentenza per maltrattamenti saranno espulsi dal paese e non potranno essere riammessi fino a 10 anni più tardi". I socialisti inoltre prevedono che "faciliteremo i procedimenti di espulsione dalla Spagna degli stranieri che si trovino in situazione irregolare, specialmente quelli che delinquono o mantengono condotte antisociali o alterano l'ordine e la sicurezza pubblica".
Secondo quanto riportato dal quotidiano di centrodestra 'El Mundo', l'intenzione della vicepremier socialista Maria Teresa Fernandez de la Vega, madre della nuova legislazione contro la violenza di genere approvata dal governo Zapatero, è "lanciare un messaggio forte per prevenire". De la Vega avrebbe spiegato al giornale di Madrid che l'espulsione sarebbe una misura aggiuntiva rispetto all'esecuzione della condanna in Spagna, che andrebbe comunque scontata.
Secondo le statistiche rese note due settimane fa, il 39% delle donne uccise dal compagno o marito l'anno scorso (72 in tutto) sono straniere, come pure stranieri sono il 36% degli aggressori. Più della metà delle donne straniere assassinate sono di origine iberoamericana. I socialisti, per evitare che le cifre siano interpretate in modo xenofobo, hanno recentemente messo in luce che negli ultimi anni c'è stato un comunque un netto calo dell'incidenza degli immigrati nella violenza di genere: mentre nel 2000 il tasso di donne uccise su un milione di residenti stranieri era di 16,3, nel 2006 è calato a 9,4
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