Fonte: www.misna.org
È salpata intorno alla mezzanotte di ieri da Lampedusa la nave traghetto ‘Flaminia’ con a bordo un migliaio di migranti, tra cui i 760 profughi in maggioranza originari dall’Africa subsahariana sbarcati ieri pomeriggio sull’isola a bordo di un vecchio peschereccio. La ‘Flaminia’ deve portare i migranti nei centri di accoglienza di Mineo (Catania) e di Crotone.
“Trasportava gente in fuga dalla Libia in guerra l’unica imbarcazione che ieri ha portato in salvo fino a Lampedusa 760 persone. Ho potuto parlare con gente del Ghana, della Costa d’Avorio, del Mali, del Niger, del Camerun, che per buona parte viveva in Libia. L’insicurezza e le difficoltà a reperire cibo e acqua li hanno spinto alla fuga” ha detto alla MISNA Gianluigi Lopes, portavoce della squadra di Medici senza frontiere (Msf) a Lampedusa.
Tra il folto gruppo di migranti, 63 donne e sette bambini, compresi neonati. “Dal primo triage medico effettuato sul molo, abbiamo constatato che le condizioni di viaggio di queste persone sono state estremamente dure: molti di loro erano debilitati e il viaggio in mare ha gravato sui loro fisici già provati dalla guerra e dalla difficoltà di reperire generi alimentari in Libia” ha sottolineato Vittoria Gherardi, medico di Msf. “I bambini che sono stati allattati dalle donne in viaggio erano in buone condizioni di salute, anche se le madri presentavano forte spossatezza” ha precisato il medico.
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