L'ITALIA VISTA DAGLI STRANIERI..

lunedì 2 febbraio 2009

Nettuno e Civitavecchia - Le pallottole e le fiamme del pacchetto sicurezza

Un poliziotto spara ed uccide un senegalese, 5 ragazzi danno alle fiamme un clochard indiano: siamo tutti più sicuri?
Il Senato è impegnato a discutere il pacchetto sicurezza: norme severe, si dice, perchè si possa vivere più tranquilli. E allora via ai criteri più restrittivi per chi chiede la cittadinanza italiana, per chi, straniero, contrae matrimonio, per chi chiede di essere iscritto all’anagrafe. E ancora: permesso di soggiorno a punti, detenzione nei cpt prolungata fino a 18 mesi, reato di ingresso e soggiorno irregolare, criteri ancor più selettivi ed illogici per chi presenta richiesta del permesso di soggiorno di lungo periodo. Si va verso una inasprimento delle pene per chi favorisce l’ingresso non autorizzato sul territorio italiano ma ovviamente non vengono minimamente sfiorate quelle per chi sfrutta, per trarne ingiusto profitto, i migranti irregolari.
Nel pacchetto sicurezza, il ddl 733 che il Parlamento si appresta a votare, ce n’è anche per chi chiede di curarsi: un emendamento propone infatti di sopprimere la norma che impone il divieto di segnalazione di chi è irregolare per il personale delle strutture sanitarie.
Nessuna traccia invece di qualche riferimento agli episodi di razzismo che nel corso dell’ultimo anno si sono intensificati nel nostro paese.
Secondo una concezione pericolosamente diffusa, la sicurezza di alcuni passa attraverso la restrizione dei diritti di altri, l’intensificarsi delle tensioni sociali, l’annullamento del valore della vita.

Cosa sta avvenendo?
A Civitavecchia un poliziotto spara a brucia pelo contro un vicino di casa senegalese, infastidito dalla sua presenza e da quella di alcuni connazionali che sostavano nel giardino adiacente alla sua abitazione. Si trattava di un pericolosissimo ambulante, forse pericolosamente iscritto all’anagrafe, forse un potenziale aspirante alla cittadinanza italiana.
A Nettuno, sempre alle porte di Roma, un gruppo di ragazzi aggredisce un clochard indiano per poi cospargere il suo corpo di benzina e vederlo bruciare vivo. Fortunatamente Navtej se la caverà. Ma chissà, magari rendeva tutti noi più insicuri essendo scritto all’anagrafe o forse, prima o poi, avrebbe pericolosamente cercato di curarsi al Pronto Soccorso.
Non si è mai sicuri in questo mondo!

Quanto vale la vita di un migrante? Molto, se pensiamo al valore simbolico su cui, intorno alla figura dello straniero, del "negro", dello straccione, la politica sta costruendo il governo di questo paese. I migranti sono merce preziosa, la loro presenza serve a giustificare leggi che stanno rendendo non loro, ma tutti noi, meno liberi. I migranti sono cattivi, invadono, assaltano le nostre coste, stuprano la nostra gente, rubano il lavoro, le case ed i posti agli asili nido, spacciano e organizzano la criminalità: un governo che voglia recuperare l’autorità dello stato nazionale, messo in crisi dalla globalizzazione, non può certo fare a meno di questo nemico pubblico da agitare continuamente.

Ed intanto alle frontiere, nella strada, nei posti di lavoro, nei quartieri, la vita di molte e molti migranti vale zero. Sembra che ogni violenza su di loro possa trovare una giustificazione nel degrado e nelle tensioni in cui è immersa la nostra società: perchè non c’è sicurezza!

Chissà cosa ne pensa Navtej della sicurezza, chissà Chehari Behari Diouf cosa risponderebbe alla domanda, "Diouf, ti senti sicuro? Ci vorrebbe più Polizia?" se solo fosse ancora vivo, se solo propio un poliziotto non gli avesse sparato con un fucile a pompa per cancellare la sua presenza dal giardino vicino a casa.


Ieri pomeriggio sia a Nettuno che a Civitavecchia ci sono state mobilitazioni dei movimenti anti-razzisti, della comunità senegalese, dei cittadini delle due località.
A nessuno è saltato in mente di chiedere leggi più severe per tutti poliziotti padri di famiglia (con precedenti per aver picchiato anche la figlia), oppure per tutti i ragzzi sotto i trent’anni figli di famiglie per bene. Non ci saranno pacchetti sicurezza contro il razzismo, neppure ci saranno nuove possibilità per i tanti Navtej che trascorrono le notti ghiacciate di queste settimane sulle panchine delle stazioni delle periferie o delle metropoli.

Intanto il pacchetto sicurezza, con tutte le difficoltà che le sue disposizioni introdurranno, continuerà nel suo iter di approvazione, senza che nessuno di noi viva con un briciolo di sicurezza in più.

Nicola Grigion, Progetto Melitng Pot Europa
fonte http://www.meltingpot.org/articolo13935.html
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