3 giugno 2008
Bankitalia: gli immigrati sempre più protagonisti nell’economia italiana.
La relazione annuale della Banca Centrale evidenzia l’aumento degli occupati stranieri e l’incremento dei flussi monetari inviati come rimesse. 5,8 miliardi di rimesse con un incremento del 35% rispetto al 2006.
L’incremento dell’occupazione in Italia nel corso del 2007, il più basso del secolo, è dovuto in gran parte ai lavoratori stranieri. Il dato è contenuto nella relazione annuale della Banca d’Italia che il governatore Mario Draghi ha illustrato lo scorso 30 maggio.
Secondo i dati dell’istituto, il mercato del lavoro ha avuto un incremento medio di addetti di circa l’1% e gli stranieri hanno rappresentato il 65% di questa nuova occupazione, così che la loro incidenza sul totale dei lavoratori è passata dal 5,9% al 6,4%.
Sono le regioni del centro nord ad ospitare il maggior numero di lavoratori immigrati, “nei settori alberghiero e della ristorazione, delle costruzioni e dei servizi alle famiglie, dove - si legge nella relazione - ricoprono le occupazioni con i livelli retributivi più bassi”.
L’occupazione straniera in Italia si caratterizza, secondo Bankitalia, per l’altissima occupazione: “contrariamente a quanto avviene nei Paesi europei con una tradizione consolidata di immigrazione - riporta la Relazione - in Italia gli stranieri residenti si caratterizzano per tassi di occupazione superiori a quelli dei cittadini italiani: nel 2007 83,3% per gli uomini, contro il 69,9% per gli italiani; 51,3% per le donne, 46,3% le italiane”. Una occupazione che, contrariamente a quella italiana molto accentata nel lavoro autonomo e nella microimprenditorialità, è più diffusa nel lavoro dipendente. Infatti, nel corso dell’ultimo decennio, l'incidenza degli immigrati nel lavoro autonomo si è progressivamente ridotta dal 29,1% del 1997 al 26,1% dello scorso anno.
Immigrati che tornano a far parlare di loro il governatore Mario Draghi quando illustra i dati sui trasferimento di capitale. Nel corso del 2007 il “disavanzo delle partire correnti dei trasferimenti tra privati” è aumentato da 3,6 a 5,8 miliardi di euro e questo per “l’incremento delle rimesse inviate dai cittadini immigrati”. Secondo la Banca Centrale si tratta di “una crescita perdurante, che fino ai primi anni dello scorso decennio si attestava su importi esigui (1,2 miliardi di euro nel 2003)”.
5,8 miliardi di euro quindi l’ammontare delle rimesse nel 2007 degli immigrati residenti in Italia con una crescita del 33,5% rispetto all’anno precedente. I dati confermano tra i principali paesi destinatari dei flussi la Cina, la Romania, le Filippine e il Marocco.
(Alberto Colaiacomo)
fonte:http://immigrazioneoggi.it/
Chi bussa alle porte dell'Europa non viene per rubare, uccidere, spacciare droga, ci viene per trovare un futuro per se e per la propria famiglia. Ma perchè ci dimentichiamo che in quella persona povera c'è Cristo?
RispondiEliminaSe queste persone non vengono accolte da noi cristiani, verranno accolte da chi li sfrutterà per i propri interessi