ROMA - Favorire la partecipazione alla vita pubblica dei cittadini stranieri immigrati che vivono nel Lazio, attraverso la tutela del diritto allo studio, l'assistenza sociale, l'inserimento nel mondo del lavoro e incentivi ad enti locali e organismi che operano in loro favore. E' quanto previsto dal Testo unificato sull'immigrazione approvato dal Consiglio regionale del Lazio. La legge mira a favorire la partecipazione alla vita civile e l'accesso ai pubblici servizi per gli immigrati che risiedono o sono domiciliati stabilmente nel Lazio e in particolare contiene disposizioni a tutela del diritto allo studio e all'assistenza sociale, sanitaria ed abitativa e a sostegno della formazione professionale e universitaria dell'inserimento nel mondo del lavoro, anche in forma imprenditoriale.
Il Testo di legge, “Disposizioni per la promozione e la tutela dell'esercizio dei diritti civili e sociali e la piena uguaglianza dei cittadini stranieri immigrati”, è stato il frutto della fusione di due proposte di legge, una della Giunta e l'altra consiliare. Nella normativa è stata inserita la destinazione di fondi regionali al miglioramento delle condizioni ambientali dei centri di permanenza temporanea e al finanziamento dei centri di accoglienza. Prevista, inoltre, la concessione di incentivi ad enti locali e organismi che operano in favore degli immigrati per realizzare interventi di protezione, integrazione sociale ed assistenza, nonché azioni di “sostegno al rientro volontario nei paesi di origine”.
Tra i compiti della Regione quello di promuovere iniziative di monitoraggio e assistenza per le vittime di discriminazioni e di “situazioni di violenza o di grave sfruttamento” e quello di adottare il programma triennale degli interventi previsti dalla legge, con particolare riguardo alla creazione in ciascuna provincia di servizi dedicati alla protezione delle vittime di tratta e riduzione in schiavitù.
Il Testo unico prefigura anche l'istituzione di un coordinamento permanente tra gli assessorati competenti in materia e di tre nuovi organismi: la Consulta regionale per l'immigrazione, con funzioni di rappresentanza e proposta per l'adeguamento delle politiche regionali, le assemblee provinciali di cittadini stranieri immigrati e l'Osservatorio regionale contro il razzismo e la discriminazione, con compiti di monitoraggio e informazione nei confronti dei cittadini stranieri immigrati vittime di discriminazioni. Per l'attuazione degli interventi previsti dalla legge, sono stati stanziati per il trienno 2008-2010 poco meno di 2,5 milioni di euro.
(ANSA)
(26 giugno 2008)
L'ITALIA VISTA DAGLI STRANIERI..
domenica 29 giugno 2008
martedì 24 giugno 2008
APRE LA BANCA PER GLI STANIERI
L'idea è di Unicredit Banca. La filiale di Treviso, operativa da luglio, è la nona in Italia
Treviso - Da luglio anche a Treviso ci sarà una banca dedicata agli immigrati, con operatori multilingue, conti correnti «ponte» verso i paesi d’origine, erogazione di prestiti anche per stranieri con contratti di lavoro a tempo determinato. Anche nel capoluogo della Marca sbarca «Agenzia Tu» il progetto di Unicredit Banca pensato per gli immigrati. Lo sportello, il nono in Italia aprirà in via Roma al posto di un phone center. L’idea di uno sportello ad hoc per gli stranieri era già stata accarezzata dalla vecchia Cassamarca alla fine degli anni Novanta, visto che i potenziali clienti non mancano di certo, loro che sono i nuovi protagonisti del mercato economico e del lavoro, che spesso trovano grosse difficoltà a costruire un rapporto duraturo con il mondo bancario. Per il lancio del progetto Unicredit potrebbe anche cercare accordi con le agenzie di lavoro interinale, che con l’immigrazione hanno un rapporto quotidiano e consolidato. La banca disporrà anche postazioni internet all’interno dei locali della filiale dove i clienti possono navigare nel sito e fare operazioni assistiti direttamente dal personale multilingue dell’agenzia, e materiali di comunicazione nelle principali lingue straniere. Per i clienti di nazionalità romena è anche prevista la possibilità di aprire presso Unicredit Romania un conto corrente «a specchio» alimentabile dall’Italia e gestibile da Treviso come da Timisoara.
fonte:
http://www.oggitreviso.it/node/8236
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Treviso - Da luglio anche a Treviso ci sarà una banca dedicata agli immigrati, con operatori multilingue, conti correnti «ponte» verso i paesi d’origine, erogazione di prestiti anche per stranieri con contratti di lavoro a tempo determinato. Anche nel capoluogo della Marca sbarca «Agenzia Tu» il progetto di Unicredit Banca pensato per gli immigrati. Lo sportello, il nono in Italia aprirà in via Roma al posto di un phone center. L’idea di uno sportello ad hoc per gli stranieri era già stata accarezzata dalla vecchia Cassamarca alla fine degli anni Novanta, visto che i potenziali clienti non mancano di certo, loro che sono i nuovi protagonisti del mercato economico e del lavoro, che spesso trovano grosse difficoltà a costruire un rapporto duraturo con il mondo bancario. Per il lancio del progetto Unicredit potrebbe anche cercare accordi con le agenzie di lavoro interinale, che con l’immigrazione hanno un rapporto quotidiano e consolidato. La banca disporrà anche postazioni internet all’interno dei locali della filiale dove i clienti possono navigare nel sito e fare operazioni assistiti direttamente dal personale multilingue dell’agenzia, e materiali di comunicazione nelle principali lingue straniere. Per i clienti di nazionalità romena è anche prevista la possibilità di aprire presso Unicredit Romania un conto corrente «a specchio» alimentabile dall’Italia e gestibile da Treviso come da Timisoara.
fonte:
http://www.oggitreviso.it/node/8236
lunedì 23 giugno 2008
Imprese: boom di imprenditrici immigrate
Unioncamere: imprese guidate da extracomunitarie a quota 32.000 unità, impennata del 73% negli ultimi quattro anni fino al 2007
ROMA, 23 giugno 2008 - Le immigrate che arrivano in Italia non finiscono per fare solo le badanti, le colf o le infermiere. Molte fanno strada anche come imprenditrici, soprattutto tra chi arriva da paesi extracomunitari.
Le donne più intraprendenti sono infatti le cinesi che mettono radici nel Belpaese sempre più spesso aprendo la propria piccola azienda.
Secondo i dati forniti dall'Osservatorio sull'Imprenditoria femminile di Unioncamere/Infocamere, le imprese guidate da donne extracomunitarie sono arrivate a quota 32.000 unità, con un'impennata del 73% negli ultimi quattro anni fino al 2007. Un dinamismo del tutto particolare che si registra soprattutto nel settore del commercio e che non si ritrova a livello complessivo: le imprese femminili in genere nello stesso periodo, rileva Unioncamere, sono infatti aumentate tra il 2003 e il 2007 solo del 5,84%. Particolarmente significativo è stato il contributo delle donne non italiane all'espansione delle ditte individuali guidate da donne.
Le cinesi si confermano di gran lunga le più numerose. A loro fanno riferimento oltre un terzo delle imprese di extracomunitarie. Cinesi sono infatti più di 11.000 imprese, con un vero e proprio boom di addirittura il 111% rispetto a quattro anni fa. Seguono le svizzere (5.024), extracomunitarie ma a un passo dall'Italia, le marocchine (3.438 unità) e le rumene (3.429 unità, con un'impennata del 167%) che appaiono nella classifica delle extracomunitarie per l'ultima volta vista la 'fresca' adesione all'Unione europea.
Sostanzioso anche il contributo delle donne nigeriane che contano quasi 3.000 imprese, con un incremento dell'81% rispetto al 2003. L'aumento più significativo riguarda però le albanesi: il numero di aziende è arrivato a 1.127, il 176% in più del 2003.
Fonte articolo : http://www.stranieriinitalia.it/
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ROMA, 23 giugno 2008 - Le immigrate che arrivano in Italia non finiscono per fare solo le badanti, le colf o le infermiere. Molte fanno strada anche come imprenditrici, soprattutto tra chi arriva da paesi extracomunitari.
Le donne più intraprendenti sono infatti le cinesi che mettono radici nel Belpaese sempre più spesso aprendo la propria piccola azienda.
Secondo i dati forniti dall'Osservatorio sull'Imprenditoria femminile di Unioncamere/Infocamere, le imprese guidate da donne extracomunitarie sono arrivate a quota 32.000 unità, con un'impennata del 73% negli ultimi quattro anni fino al 2007. Un dinamismo del tutto particolare che si registra soprattutto nel settore del commercio e che non si ritrova a livello complessivo: le imprese femminili in genere nello stesso periodo, rileva Unioncamere, sono infatti aumentate tra il 2003 e il 2007 solo del 5,84%. Particolarmente significativo è stato il contributo delle donne non italiane all'espansione delle ditte individuali guidate da donne.
Le cinesi si confermano di gran lunga le più numerose. A loro fanno riferimento oltre un terzo delle imprese di extracomunitarie. Cinesi sono infatti più di 11.000 imprese, con un vero e proprio boom di addirittura il 111% rispetto a quattro anni fa. Seguono le svizzere (5.024), extracomunitarie ma a un passo dall'Italia, le marocchine (3.438 unità) e le rumene (3.429 unità, con un'impennata del 167%) che appaiono nella classifica delle extracomunitarie per l'ultima volta vista la 'fresca' adesione all'Unione europea.
Sostanzioso anche il contributo delle donne nigeriane che contano quasi 3.000 imprese, con un incremento dell'81% rispetto al 2003. L'aumento più significativo riguarda però le albanesi: il numero di aziende è arrivato a 1.127, il 176% in più del 2003.
Fonte articolo : http://www.stranieriinitalia.it/
martedì 17 giugno 2008
In fondo Siamo tutti azzurri.. Forza Azzurri!!!
Stasera Italia - Francia ore 20.45 Raiuno
Proveremmo le stesse emozioni di 2 anni fa??
Forza azzurri..
Sentite le emozioniche i commentatori ci hanno regalato
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Proveremmo le stesse emozioni di 2 anni fa??
Forza azzurri..
Sentite le emozioniche i commentatori ci hanno regalato
domenica 8 giugno 2008
Università per Stranieri di Perugia: Video Promo-
Studenti provenienti da tutto il mondo (da quasi 200 paesi):da Cipro- Brasile-Marocco -Russia- Norvegia - Romania- Bosnia Herzegovina- Albania - Francia e tanti altri.
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sabato 7 giugno 2008
Le partite Euro 2008 su internet
Il confronto delle 16 squadre Europee è iniziato oggi con la vittoria della republica Ceca sui padroni di casa la Svizzera.
La possibilità di vedere le partite della Rai su internet
ci sono tanti siti e non vi consigliomo un sito sugli europei2008
Infatti basta collegarsi al sito della Rai Euro-2008.
Magiori dettagli qui sotto..
Le ultime sugli Europei. Entra->>
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La possibilità di vedere le partite della Rai su internet
ci sono tanti siti e non vi consigliomo un sito sugli europei2008
Infatti basta collegarsi al sito della Rai Euro-2008.
Magiori dettagli qui sotto..
Le ultime sugli Europei. Entra->>
venerdì 6 giugno 2008
L’Europa contro l’Italia: troppa burocrazia per bulgari e romeni
ROMA - La Commissione europea ha deciso di portare l'Italia e la Polonia davanti alla Corte di giustizia per non aver comunicato a Bruxelles le misure prese per mettere in atto la direttiva sulla libera circolazione dei lavoratori bulgari e romeni dopo l'adesione dei loro paesi all'Unione europea. Lo rende noto lo stesso esecutivo europeo.
L'accusa mossa da Bruxelles contro l'Italia, dunque, è quella della mancata attuazione della direttiva comunitaria 2006/100/CE sulla libera circolazione delle persone specificamente nel settore del riconoscimento reciproco delle qualifiche professionali. La direttiva prevede tutta una serie di adattamenti tecnici alle norme sulle qualifiche professionali, in seguito dell'adesione di Bulgaria e Romania all'Unione europea avvenuta il primo gennaio 2007. E, come si legge in una nota della Commissione Ue, "aggiorna tra l'altro tutti gli elenchi delle qualifiche che godono di riconoscimento automatico, completandoli con le corrispondenti qualifiche bulgare e romene".
Ora, sottolinea l'esecutivo europeo, "il termine per il recepimento della direttiva è scaduto il primo gennaio 2007. Ma in Italia e in Polonia non sono ancora in vigore tutte le disposizioni necessarie. E in assenza di recepimento della direttiva - si spiega - i professionisti in possesso di una qualifica bulgara o romena rischiano di dover subire procedure burocratiche lente e non necessarie per poter esercitare il diritto a prestare la loro attività ovunque nell'Unione europea. E i potenziali utilizzatori dei servizi di questi professionisti potrebbero essere privati dell'opportunità di valersi delle loro competenze".
Il dipartimento delle Politiche comunitarie ed il ministero degli Esteri hanno rendono noto che la questione è stata sanata mercoledì con la definitiva conversione in legge del cosiddetto decreto "salva infrazioni". Il provvedimento legislativo prevede infatti, riferisce una nota, all'articolo 8 ter l'aggiornamento degli elenchi delle qualifiche professionali che godono di riconoscimento automatico in materia di libera circolazione, completandoli con le corrispondenti qualifiche professionali bulgare e romene. La Commissione è stata informata che il provvedimento legislativo sarà notificato nei prossimi giorni non appena pubblicato sulla Gazzetta ufficiale.
(ANSA/ADNKRONOS)
(6 giugno 2008)
fonte:http://temi.repubblica.it
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L'accusa mossa da Bruxelles contro l'Italia, dunque, è quella della mancata attuazione della direttiva comunitaria 2006/100/CE sulla libera circolazione delle persone specificamente nel settore del riconoscimento reciproco delle qualifiche professionali. La direttiva prevede tutta una serie di adattamenti tecnici alle norme sulle qualifiche professionali, in seguito dell'adesione di Bulgaria e Romania all'Unione europea avvenuta il primo gennaio 2007. E, come si legge in una nota della Commissione Ue, "aggiorna tra l'altro tutti gli elenchi delle qualifiche che godono di riconoscimento automatico, completandoli con le corrispondenti qualifiche bulgare e romene".
Ora, sottolinea l'esecutivo europeo, "il termine per il recepimento della direttiva è scaduto il primo gennaio 2007. Ma in Italia e in Polonia non sono ancora in vigore tutte le disposizioni necessarie. E in assenza di recepimento della direttiva - si spiega - i professionisti in possesso di una qualifica bulgara o romena rischiano di dover subire procedure burocratiche lente e non necessarie per poter esercitare il diritto a prestare la loro attività ovunque nell'Unione europea. E i potenziali utilizzatori dei servizi di questi professionisti potrebbero essere privati dell'opportunità di valersi delle loro competenze".
Il dipartimento delle Politiche comunitarie ed il ministero degli Esteri hanno rendono noto che la questione è stata sanata mercoledì con la definitiva conversione in legge del cosiddetto decreto "salva infrazioni". Il provvedimento legislativo prevede infatti, riferisce una nota, all'articolo 8 ter l'aggiornamento degli elenchi delle qualifiche professionali che godono di riconoscimento automatico in materia di libera circolazione, completandoli con le corrispondenti qualifiche professionali bulgare e romene. La Commissione è stata informata che il provvedimento legislativo sarà notificato nei prossimi giorni non appena pubblicato sulla Gazzetta ufficiale.
(ANSA/ADNKRONOS)
(6 giugno 2008)
fonte:http://temi.repubblica.it
martedì 3 giugno 2008
Intervento della comunità albanese a difesa degli immigrati a Pigneto
Intervento del rappresentante della comunità albanese sulla situazione immigrati asiatici a Pigneto
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Bankitalia: gli immigrati sempre più protagonisti nell’economia italiana.
3 giugno 2008
Bankitalia: gli immigrati sempre più protagonisti nell’economia italiana.
La relazione annuale della Banca Centrale evidenzia l’aumento degli occupati stranieri e l’incremento dei flussi monetari inviati come rimesse. 5,8 miliardi di rimesse con un incremento del 35% rispetto al 2006.
L’incremento dell’occupazione in Italia nel corso del 2007, il più basso del secolo, è dovuto in gran parte ai lavoratori stranieri. Il dato è contenuto nella relazione annuale della Banca d’Italia che il governatore Mario Draghi ha illustrato lo scorso 30 maggio.
Secondo i dati dell’istituto, il mercato del lavoro ha avuto un incremento medio di addetti di circa l’1% e gli stranieri hanno rappresentato il 65% di questa nuova occupazione, così che la loro incidenza sul totale dei lavoratori è passata dal 5,9% al 6,4%.
Sono le regioni del centro nord ad ospitare il maggior numero di lavoratori immigrati, “nei settori alberghiero e della ristorazione, delle costruzioni e dei servizi alle famiglie, dove - si legge nella relazione - ricoprono le occupazioni con i livelli retributivi più bassi”.
L’occupazione straniera in Italia si caratterizza, secondo Bankitalia, per l’altissima occupazione: “contrariamente a quanto avviene nei Paesi europei con una tradizione consolidata di immigrazione - riporta la Relazione - in Italia gli stranieri residenti si caratterizzano per tassi di occupazione superiori a quelli dei cittadini italiani: nel 2007 83,3% per gli uomini, contro il 69,9% per gli italiani; 51,3% per le donne, 46,3% le italiane”. Una occupazione che, contrariamente a quella italiana molto accentata nel lavoro autonomo e nella microimprenditorialità, è più diffusa nel lavoro dipendente. Infatti, nel corso dell’ultimo decennio, l'incidenza degli immigrati nel lavoro autonomo si è progressivamente ridotta dal 29,1% del 1997 al 26,1% dello scorso anno.
Immigrati che tornano a far parlare di loro il governatore Mario Draghi quando illustra i dati sui trasferimento di capitale. Nel corso del 2007 il “disavanzo delle partire correnti dei trasferimenti tra privati” è aumentato da 3,6 a 5,8 miliardi di euro e questo per “l’incremento delle rimesse inviate dai cittadini immigrati”. Secondo la Banca Centrale si tratta di “una crescita perdurante, che fino ai primi anni dello scorso decennio si attestava su importi esigui (1,2 miliardi di euro nel 2003)”.
5,8 miliardi di euro quindi l’ammontare delle rimesse nel 2007 degli immigrati residenti in Italia con una crescita del 33,5% rispetto all’anno precedente. I dati confermano tra i principali paesi destinatari dei flussi la Cina, la Romania, le Filippine e il Marocco.
(Alberto Colaiacomo)
fonte:http://immigrazioneoggi.it/
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Bankitalia: gli immigrati sempre più protagonisti nell’economia italiana.
La relazione annuale della Banca Centrale evidenzia l’aumento degli occupati stranieri e l’incremento dei flussi monetari inviati come rimesse. 5,8 miliardi di rimesse con un incremento del 35% rispetto al 2006.
L’incremento dell’occupazione in Italia nel corso del 2007, il più basso del secolo, è dovuto in gran parte ai lavoratori stranieri. Il dato è contenuto nella relazione annuale della Banca d’Italia che il governatore Mario Draghi ha illustrato lo scorso 30 maggio.
Secondo i dati dell’istituto, il mercato del lavoro ha avuto un incremento medio di addetti di circa l’1% e gli stranieri hanno rappresentato il 65% di questa nuova occupazione, così che la loro incidenza sul totale dei lavoratori è passata dal 5,9% al 6,4%.
Sono le regioni del centro nord ad ospitare il maggior numero di lavoratori immigrati, “nei settori alberghiero e della ristorazione, delle costruzioni e dei servizi alle famiglie, dove - si legge nella relazione - ricoprono le occupazioni con i livelli retributivi più bassi”.
L’occupazione straniera in Italia si caratterizza, secondo Bankitalia, per l’altissima occupazione: “contrariamente a quanto avviene nei Paesi europei con una tradizione consolidata di immigrazione - riporta la Relazione - in Italia gli stranieri residenti si caratterizzano per tassi di occupazione superiori a quelli dei cittadini italiani: nel 2007 83,3% per gli uomini, contro il 69,9% per gli italiani; 51,3% per le donne, 46,3% le italiane”. Una occupazione che, contrariamente a quella italiana molto accentata nel lavoro autonomo e nella microimprenditorialità, è più diffusa nel lavoro dipendente. Infatti, nel corso dell’ultimo decennio, l'incidenza degli immigrati nel lavoro autonomo si è progressivamente ridotta dal 29,1% del 1997 al 26,1% dello scorso anno.
Immigrati che tornano a far parlare di loro il governatore Mario Draghi quando illustra i dati sui trasferimento di capitale. Nel corso del 2007 il “disavanzo delle partire correnti dei trasferimenti tra privati” è aumentato da 3,6 a 5,8 miliardi di euro e questo per “l’incremento delle rimesse inviate dai cittadini immigrati”. Secondo la Banca Centrale si tratta di “una crescita perdurante, che fino ai primi anni dello scorso decennio si attestava su importi esigui (1,2 miliardi di euro nel 2003)”.
5,8 miliardi di euro quindi l’ammontare delle rimesse nel 2007 degli immigrati residenti in Italia con una crescita del 33,5% rispetto all’anno precedente. I dati confermano tra i principali paesi destinatari dei flussi la Cina, la Romania, le Filippine e il Marocco.
(Alberto Colaiacomo)
fonte:http://immigrazioneoggi.it/
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