Consulte stranieri, le elezioni costano 70mila euro
Il Pdl vuole abolirle in quanto inutili, fioccano le repliche
Pd: «Immigrati, sì al voto alle comunali»
In Regione progetto di legge
Leoni: «Delirio istituzionale di sinistra»
Consulte stranieri atto secondo. Andrea Leoni, consigliere comunale e regionale del Pdl, si è detto favorevole alla loro chiusura per la loro inutilità, ha dichiarato, e per i costi che pesano sui Comuni. Oggi torna a replicare l’assessore alle Politiche sociali Francesca Maletti che già si era pronunciata a favore delle Consulte con toni più che positivi. Con lei, anche il consigliere Cigni (Pd) che si dice favorevole al voto amministrativo per gli immigrati.
«E’ il lavoro svolto fino ad ora dalla consulta per stranieri di Modena, a dar ragione alla positività della sua creazione - ha precisato la Maletti - solo nel corso dell’ultimo anno sono state parecchie le iniziative culturali e di coesione sociale. In particolare, a pesare in suo favore ci sono tutti gli incontri che i membri della consulta sono stati in grado organizzare per favorire l’integrazione e per superare gli ostacoli burocratici inerenti ai permessi di soggiorno e alla residenza. Mi riferisco in special modo a quelli tra stranieri, con la cittadinanza e con la questura».
«Nonostante comunque la bassa partecipazione alle elezioni della consulta, quest’ultima rimane per ora l’unico strumento per farli prendere parte alla vita politica cittadina», spiega la Maletti.
E poi la proposta “forte”: «Come ho detto altre volte, allarghiamo il voto amministrativo ai cittadini stranieri: a chi è già residente e paga le tasse. Così di consulte non ne avremo più bisogno».
Poi una precisazione sui costi: «70 mila euro è la spesa complessiva delle elezioni, che avvengono però ogni 5 anni. Va aggiunto il gettone per la presenza in consiglio comunale che ammonta a 8mila euro annui, oltre ai 12mila di contributo comunale per le iniziative sempre suddivisi in 5 anni».
Anche Maurizio Guaitoli, Assessore provinciale alle Politiche Sociali ribadisce l’importanza delle Consulte, per approfondire il dialogo tra amministrazioni e rappresentanza degli stranieri: «Leoni - aggiunge Guaitoli - chiarisca se vuole interrompere questo dialogo o quali modalità vuole proporre al suo posto».
Torna sulla necessità del voto amministrativo agli immigrati il consigliere comunale Fausto Cigni del Pd che replica a Leoni: «E’ necessario un salto di qualità negli strumenti di rappresentanza e di partecipazione. Questo può avvenire solo riconoscendo il voto amministrativo anche agli stranieri residenti da almeno 5 anni nel nostro Comune, come detto a suo tempo da Gianfranco Fini. Proposta civilissima, visto che abbiamo bisogno di manodopera e agli stranieri onesti che contribuiscono alla ricchezza, non solo materiale, del Paese va riconosciuto il diritto-dovere di partecipare attivamente alla vita politica e amministrativa della città. Su questo sono disposto a firmare subito un ordine del giorno assieme a Leoni e a chiunque condivida la proposta, per chiedere al governo il voto amministrativo per gli immigrati».
E sul voto agli immigrati ieri la Commissione Statuto della Regione ha approvato un progetto di legge regionale in materia di iniziativa popolare e sui referendum regionali.
Immediata la reazione del consigliere regionale Andrea Leoni: «In Emilia Romagna regalano il voto agli extracomunitari! Ancora una scelta ideologica e assurda - commenta l’esponente del Pdl - la Regione vuole far votare gli extracomunitari. Continua così il delirio istituzionale di una sinistra allo sbando ormai schiava solo della propria ideologia. Sono fermamente contrario ad un progetto che vuole far votare anche chi è privo della cittadinanza italiana. Con questo progetto di legge per uno straniero basterà essere presente da appena due anni sul territorio regionale per poter votare». E chiude promettendo una forte opposizione.
(07 maggio 2008)
fonte:http://espresso.repubblica.it/
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