L'ITALIA VISTA DAGLI STRANIERI..

venerdì 23 maggio 2008

Le associazioni: Regolarizzazione? Sì, ma per tutti i lavoratori

Caritas, Acli e Arci: "La regolarizzazione parziale non funziona"

OMA, 23 maggio 2008 - Regolarizzare le badanti che già lavorano va bene, ma il contesto in cui questo si colloca preoccupa le organizzazioni che si occupano di immigrati e di diritti.

Presto sarà predisposto dal ministro del welfare Maurizio Sacconi - che sta già lavorando su questo - l' emendamento al ddl sulla sicurezza, approvato dal governo, che deroga per questa professionalità il numero di ingressi già fissato dal decreto flussi 2007 (170 mila).Per mezzo delle nuove norme saranno esaminate e valutate, ai fini dell' accoglimento, oltre 405 mila domande presentate lo scorso dicembre. Il decreto flussi invece prevede 170 mila ingressi complessivamente.

"C'é un'ambiguità di fondo non risolta per quanto riguarda la questione badanti - sostiene Francesco Marsico vicedirettore della Caritas Italiana - che fa il paio con la concezione che il governo ha dell'immigrato: o è funzionale o è differente. Certo perseguire anche le donne immigrate sarebbe stato paradossale visto il lavoro che fanno dal versante del welfare privatistico". E', comunque, discutibile l'approccio utilizzato relativo all'estrema "funzionalità e strumentalità del trattamento".

Critiche anche dall'Arci. "Come già avvenuto in passato - dice Filippo Miraglia, responsabile immigrazione dell' associazione - la regolarizzazione parziale non funziona. Infatti se si apre solo quel canale succede che un muratore viene assunto come badante e poi continua a fare il muratore. Questo non crea un clima di relazioni positivo e, soprattutto, rende il lavoratore ricattabile". Per gli addetti ai lavori, non è facile avere un numero preciso delle badanti in Italia. Il dossier Caritas ne ipotizza 700 mila. Altre fonti stimano un milione; se così fosse, e considerate le oltre 400 mila domande di assunzione presentate nell'ultimo decreto flussi, nel nostro paese sarebbero presenti circa un milione e mezzo di collaboratrici domestiche e/o badanti.

"Perché regolarizzare la badante e non l'operaio?" si chiedono le Acli secondo le quali "alla fine finirà come nel 2002, si arriverà, come è giusto - osserva il presidente Andrea Olivero - a una regolarizzazione generale dei lavoratori immigrati".

E' necessario trovare una soluzione per le badanti, dice il ministro della difesa, Ignazio La Russa: "non vanno criminalizzate ma stando attenti all'abuso". Per l'ex ministro Paolo Ferrero, "é necessario assolutamente fare la regolarizzazione di chi lavora. Va fatta per le badanti ma anche per gli altri che lavorano, perché uno che lavora in edilizia non ha meno diritti di una che fa la badante. Tanto più dopo le misure assunte dal governo".

fonte: http://www.stranieriinitalia.it/
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